venerdì 26 novembre 2010
Domani è la Giornata della Colletta alimentare: migliaia di volontari in campo per raccogliere, fuori dai supermercati, generi alimentari da destinare a chi è più in difficoltà. Quest’anno partecipano al progetto anche le persone rinchiuse nelle carceri milanesi. E a Prato la sfida è "convincere" i cinesi.
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I cinesi di Prato, i detenuti delle carceri di San Vittore, Monza e Opera, i ragazzi italiani e stranieri delle scuole di Milano. Quest’anno all’elenco dei 100mila volontari che domani si mobiliteranno per la Giornata nazionale della Colletta alimentare, si aggiungeranno anche alcuni nuovi arrivati. Pure loro, con modalità diverse, parteciperanno all’iniziativa lanciata dalla Fondazione Banco alimentare Onlus, giunta ormai alla 14esima edizione.Lo schema è quello consolidato: chi fa la spesa negli 8mila supermercati disseminati su tutto il territorio nazionale potrà donare parte dei prodotti acquistati per rispondere al bisogno di chi vive in situazione di povertà. In tutto, cinque milioni di persone che contribuiscono ad aiutare un altro milione mezzo di persone, attraverso il coinvolgimento di circa 8mila enti caritativi.La novità è che nella giornata di domani, tra i protagonisti, ci saranno alcune centinaia di detenuti rinchiusi nelle strutture penitenziarie lombarde. Utilizzando una società esterna al carcere, anche loro infatti potranno ordinare e acquistare generi alimentari che verranno consegnati in cella. L’iniziativa si chiama significativamente "La formica va in galera" e ha lo scopo di sensibilizzare la popolazione carceraria verso l’iniziativa. «Anche noi vogliamo essere utili alla società civile, grazie a questo gesto che ha ragioni nobili e profonde» hanno scritto Rosario, Francesco, Sergio e Fabiano rinchiusi nel carcere di Opera.Grazie all’impegno dei volontari dell’associazione Incontro e Presenza, potranno destinare una scatoletta di tonno, una confezione di pelati o di sugo e altri prodotti a lunga conservazione a chi, come loro, eppure per altre ragioni, si sente ai margini della società. Alla Colletta ha aderito anche la Fondazione Milan, che sosterrà la raccolta di generi alimentari presso San Vittore con la partecipazione di un grande campione come Franco Baresi.«È la prima volta che chi sta dietro le sbarre condivide un gesto di questo tipo con chi sta fuori e dobbiamo ringraziare innanzitutto le direzioni dei singoli penitenziari che hanno immediatamente compreso l’importanza di questo momento» spiega Andrea Silvani, vicepresidente dell’associazione.A pochi chilometri di distanza, grazie al centro di aiuto allo studio Portofranco, una ventina di ragazzi delle scuole milanesi farà lo stesso, seguendo l’esempio di un gruppo di insegnanti che anima per loro corsi di doposcuola. Si tratta di adolescenti italiani e stranieri, uniti dalla voglia di «condividere il valore del dono» spiega monsignor Mauro Inzoli, presidente della Fondazione Banco alimentare Onlus. «Il nostro è un gesto piccolissimo – spiega –. Facendo la spesa per i più poveri, vogliamo essere accanto a chi è più in difficoltà suscitando un atteggiamento di nuova responsabilità». Responsabilità che non si cura più di tanto delle differenze, come dimostra il caso di Prato, dove per coinvolgere la comunità cinese presente in città, le locandine dell’iniziativa sono state tradotte in ideogrammi.Per il resto la giornata, che verrà presentata oggi alla Stazione Termini di Roma alla presenza del ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, sarà caratterizzata ancora una volta dalla presenza dei volontari con la pettorina gialla, in prima linea nella raccolta di cibo ancora perfettamente commestibile, ma che per varie ragioni non può più essere commercializzato. Nel 2009 sono state distribuite 78mila tonnellate di cibo, 8,6 delle quali sono state raccolte proprio nel corso della Colletta.
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