venerdì 13 giugno 2014
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Il meccanismo è noto, l’esperienza ormai diffusa, ma qualcuno domani se lo chiederà, nei supermercati d’Italia, incontrando i volontari sulla porta d’ingresso: perché un’altra Colletta alimentare? La risposta è: perché l’Italia è in emergenza cibo. Perché la crisi è così pesante e i tempi della politica così lunghi che – a fronte di un numero crescente di famiglie alla fame – i magazzini degli enti caritativi ormai sono quasi vuoti. Ecco allora che per quell’Italia stremata ne serve una caritatevole. Per quei 4 milioni e 800mila poveri servono olio, tonno, carne in scatola, passata di pomodoro. E per i 400mila bambini sotto i 5 anni che vivono in quell’oceano di bisogno e disperazione servono alimenti per l’infanzia: omogeneizzati, latte in polvere. Cose concrete, per dire loro: io ci sono, ti sono vicino.  A dire quanto c’è bisogno di carità è il fatto che per la prima volta in 17 anni di Colletta ne viene convocata una straordinaria. Scatole e confezioni andranno consegnate ai 60mila volontari della Fondazione Banco Alimentare onlus, che saranno presenti in oltre 6mila punti vendita, grandi e piccoli, ricordando a chi si reca a fare la spesa l’importanza del dono. Gli alimenti non deperibili verranno distribuiti – secondo un principio di sussidiarietà – a oltre 8.800 strutture caritative sparse per tutta la penisola, raggiungendo oltre due milioni di persone bisognose. L’appello a partecipare alla Colletta alimentare straordinaria è di quelli difficili da ignorare: «L’emergenza è ora». E ancora: «Condividere i bisogni per condividere il senso della vita». Dall’iniziativa la Fondazione Banco alimentare onlus si aspetta di mettere in cassaforte 5mila tonnellate di cibo. Si aggiungeranno a ciò che resta delle oltre 9mila tonnellate raccolte nella Giornata nazionale della Colletta, lo scorso 30 novembre, quando a sforzarsi di aiutare gli ultimi – nonostante la crisi – hanno pensato 5 milioni e 500mila persone. Il tutto basterà a sfamare i poveri per un mese, forse due. L’obiettivo è arrivare a settembre, quando i fondi destinati all’emergenza alimentare dall’Europa dovrebbero finalmente trasformarsi da promesse in cibo.  La lotta allo spreco illuminata dall’iniziativa riguarda però un percorso che prosegue per tutto l’anno, come dimostrano le cifre della Fondazione Banco alimentare: nel 2013 sono state recuperate quasi 63mila tonnellate di cibo, pari al valore di oltre 180 milioni di euro. Che si aggiungono ai 790mila piatti pronti donati dalla ristorazione organizzata.
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