venerdì 2 maggio 2014
Una delle modifiche prevede una «sanzione amministrativa», piuttosto che l'obbligo di assunzione, per le imprese che sforino il 20% dei contratti a termine. Il decreto deve essere convertito in legge entro il 19 maggio, pena la decadenza.
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Il governo ha presentato in commissione Lavoro del Senato otto emendamenti al decreto legge sul mercato del lavoro che mettono a tacere i mal di pancia degli alleati Ncd e Scelta Civica, dopo il contestato passaggio della Camera in prima lettura con voto di fiducia.Una delle modifiche prevede una "sanzione amministrativa", piuttosto che l'obbligo di assunzione, per le imprese che sforino il 20% dei contratti a termine.Il testo uscito da Montecitorio dopo le modifiche apportate in commissione Lavoro per volontà della 'minoranza' Pd, prevedeva l'obbligo di assunzione, norma che secondo l'Ncd - principale alleato di governo dei democratici - irrigidiva il testo varato dal Consiglio dei ministri a marzo."Emendamenti governo su dl lavoro nella giusta direzione. Si poteva fare di più ma nel governo c'è anche il Pd", scrive su twitter il presidente della Commissione lavoro in Senato dell'Ncd, Maurizio Sacconi.E un altro senatore del partito di Angelino Alfano, Giuseppe Esposito, sempre con un tweet dice che "il governo ha presentato al Senato otto emendamenti al decreto lavoro che vanno nella direzione di riequilibrio".Il decreto deve essere convertito in legge entro il 19 maggio, pena la decadenza.
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