mercoledì 1 giugno 2011
La Procura di Roma ha dissequestrato 23 milioni di euro dello Ior su due conti aperti presso il Credito Artigiano (20 milioni) e la Banca del Fucino (3 milioni).
- Padre Lombardi: soddisfazione per la decisione
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La Procura di Roma ha dissequestrato i 23 milioni di euro dello Ior su due conti aperti presso il Credito Artigiano (20 milioni) e la Banca del Fucino (3 milioni). Tra i motivi dell'iniziativa del procuratore aggiunto Nello Rossi e del pm Stefano Rocco Fava c'è anche l'emanazione, da parte dell'autorità Vaticana di una legge concernente "la prevenzione ed il contrasto del riciclaggio dei proventi di attività criminose".Nell'ambito dell'inchiesta aperta un anno fa dalla magistratura e culminata nel sequestro dei 23milioni, sono indagati il presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi e il direttore generale Paolo Cipriani per violazione delle norme antiriciclaggio. Alla base del decreto di dissequestro, soprattutto, i "rilevanti mutamenti sul piano normativo ed istituzionale che hanno ridisegnato il contesto in cui occorre valutare - è detto nel provvedimento - la permanenza o meno delle ragioni poste a base del decreto di sequestro preventivo". Fondamentale, per gli inquirenti, il fatto che la Città del Vaticano abbia anche istituito l'Autorità di informazione finanziaria (Aif) con compiti di prevenzione e contrasto del riciclaggio e di scambio "a condizione di reciprocità" di informazioni in materia di operazioni sospette. Nel provvedimento si sottolinea che l'Aif ha già cominciato una collaborazione con l'Uif, omologo organo di controllo italiano "fornendo - si legge nel decreto di dissequestro - informazioni adeguate su di un'operazione intercorsa tra lo Ior ed istituti bancari italiani che è stata oggetto di attenzione e di analisi per la sua potenziale illiceità".
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