Al centro il presidente del Coni Giovanni Malagò
Gli atleti Special Olympics in Parlamento a conclusione di una tre giorni di confronto e aggiornamento. L'obiettivo è rendere gli stessi atleti veri e propri alfieri del cambiamento. «I nostri atleti possono diventare un esempio di speranza, coraggio e determinazione per chiunque», dichiara il presidente di Special Olympics, Angelo Moratti: «L'Italia non è ancora a pronta a misurare le persone con disabilità intellettive in base alle loro attitudini e capacità. Sarà possibile, insieme alla politica, avviare finalmente una rivoluzione culturale che offra al nostro Paese, già sensibile a questi temi, una chiave di lettura differente rispetto all’assistenzialismo e al pietismo?».
Nel luogo più sacro della democrazia, il Parlamento, gli atleti Special Olympics hanno preso la parola, scuotendo i presenti e non solo. Immediata la replica: «Special Olympics - afferma Giovanni Malagò, presidente del Coni - svolge un ruolo fondamentale e il Coni è al loro fianco. Gestire una rivoluzione culturale è un ulteriore tassello che rende l'associazione sempre più benemerita per l'intero settore sportivo e per la società tutta». Si conclude così una tre giorni fortemente voluta da Special Olympics Italia, il movimento sportivo internazionale che, dal 1968, utilizza lo sport come strumento educativo in grado di generare inclusione e abbattere ogni tipo di pregiudizio: «I nostri atleti possono diventare un esempio di speranza, coraggio e determinazione per chiunque - dichiara Moratti - se messi nelle giuste condizioni, dando loro l’opportunità di esprimersi, possono raggiungere traguardi inimmaginabili».
"Un solo giorno non cambia la vita" è lo slogan dell'evento che vuole ricordare a tutti come sia necessario accendere i riflettori su un mondo che vuole vedersi garantiti, 365 giorni l'anno, diritti inalienabili come dignità, equità, rispetto e uguaglianza. Ma non solo: l'appuntamento romano, che si è concluso con l'incontro a Montecitorio, ha avuto l'obiettivo di elaborare e rifinire quanto appreso nei tre anni di sviluppo dell'Athlete Leadership Program (ALP), il percorso formativo, organizzato on line nel corso della pandemia e volto a potenziare la capacità di autodeterminazione e di accrescimento delle abilità linguistiche ed espressive. Presenti quaranta atleti, trentadue tutor e due mentori che dovranno ora farsi portavoce di Special Olympics negli incontri pubblici ed istituzionali, portando la propria testimonianza e condividendo proposte e riflessioni.
Lo sport dunque come detonatore di una vera e propria rivoluzione culturale, inimmaginabile solo 50 anni fa, quando le persone con disabilità intellettive venivano relegate dalla società ed esonerate dalla pratica sportiva: oggi invece queste stesse persone possono allenarsi con costanza in ogni disciplina sportiva, hanno piena padronanza dei propri talenti e potenzialità e possono farsi portavoce di un cambiamento. Un messaggio trasversale lanciato da Montecitorio, fatto di cultura e inclusione attraverso l’attività fisica che non ammette, nel proprio statuto morale, stereotipi e pregiudizi.