sabato 4 dicembre 2010
Linee guida Inps molto severe per l'accertamento dell'autonomia. Se una persona con handicap è capace di condurre autonomamente alcuni atti di vita quotidiana potrebbe perdere l’indennità di accompagnamento. A rischio autistici, down, persone affette da demenza o alzheimer.
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C'è un documento che sta mettendo in apprensione e provocando nuove fatiche e umiliazioni ai disabili (quelli veri...) e alle loro famiglie. Sono le lettere dell’Inps che da luglio stanno arrivando in 100mila case invitando entro 15 giorni a inviare la documentazione che attesta l’invalidità. Poi scattano le visite medico legali. A rischio pensioni e, soprattutto, l’indennità di accompagnamento. La manovra economica di giugno prevedeva di alzare le percentuali di invalidità per ottenere le provvidenze. Proposta ritirata, dopo forti opposizioni, Avvenire in prima linea. Ora i problemi, usciti dalla porta, rientrano dalla finestra.L’allarme arriva col tam tam delle associazioni e delle famiglie. File interminabili, disabili gravissimi costretti a dimostrare la propria invalidità o a visite mortificanti, invalidi anziani e soli che non sanno come comportarsi. Ma non fa notizia. Tutto nasce dal programma di controlli contro i falsi invalidi previsto proprio dalla manovra: 100mila nel 2010 (altri 100mila erano stati fatti nel 2009), 250mila nel 2011 e 250mila nel 2012. Controlli richiesti a gran voce dai veri invalidi. Ma come sta andando? Facciamo un passo indietro. All’inizio di quest’anno parte la nuova procedura, totalmente informatizzata, di accertamento e controllo. Per avere la completa tracciabilità delle posizioni e tempi certi. Una buona iniziativa. Ma tra disorientamento dei cittadini e resistenze sia dei medici che, soprattutto, delle Usl, tutto va a rilento. Così attualmente i procedimenti informatizzati, ad essere ottimisti, non supererebbero il 30%. E i tempi tra domanda e assegnazione della pensione, che dovevano scendere a 120 giorni, restano a 9 mesi, con picchi di un anno. E anche le verifiche (quelle ordinarie) vanno a rilento. Sistema promettente ma ancora semibloccato. E proprio per questo le domande di invalidità, come segnalato dall’Inps, sarebbero scese del 20%.Su questa fase, confusa, si è calato il piano di controlli straordinari, scattato dalla scorsa estate. Ma come scegliere gli invalidi da controllare? Nel 2009, in occasione del precedente piano straordinario, l’Inps aveva chiesto i fascicoli sanitari alle Usl, per evitare di chiamare disabili gravi, per i quali il decreto 2 agosto 2007 esclude successive verifiche. Ma le Usl ne avevano inviati solo il 15%. Così quest’anno l’Inps decide di inviare la richiesta sia alle Usl che agli invalidi, a prescindere dalla gravità. Ecco quindi che le lettere arrivano a ammalati di Sla, di distrofia, cerebrolesi, down. Insomma il sistema non funziona e a pagare sono i più deboli. Anche perché la documentazione inviata sembra non bastare (oppure è troppa e non si ha tempo per leggerla...) e quasi sempre scattano le convocazioni per le visite mediche. Anche perché, tutti lo sanno, i falsi invalidi la documentazione ce l’hanno ed è anche, a suo modo, "perfetta".Al momento delle visite ecco la sorpresa. Una circolare interna dell’Inps prescrive "linee guida" molto severe per l’accertamento dell’autonomia dei disabili per il mantenimento dell’indennità di accompagnamento. In pratica se un disabile è capace di condurre autonomamente gli atti di vita quotidiana in casa (come vestirsi, mangiare, andare al bagno) corre il rischio di perdere tale indennità, anche se poi, uscito di casa, non è capace di tornarvi. Era previsto da un emendamento alla manovra poi, per fortuna, ritirato. Ora rientra con un atto amministrativo, con forti dubbi di legittimità, in quanto modifica di fatto l’attuale normativa. A rischio soprattutto disabili mentali come autistici, down, ma anche affetti da demenza senile o alzheimer. Solo un rischio? L’allarme lanciato dalle associazioni parla di alcune indennità già sospese. Con possibili strascichi di ricorsi alla magistratura. E ricordiamo che l’Inps ha un carico di ben 400mila cause relative a revoche del passato. Con costi altissimi. Ma il tutto vale le fatiche e le umiliazioni? La decisione di finanza pubblica prevede che dai controlli si possano risparmiare 80 milioni quest’anno, 160 nel 2011, 240 nel 2012. Pochissimo a fronte di una spesa per l’invalidità che supera i 16 miliardi. Intanto per fare queste visite sono stati assunti per un anno 488 medici, con scarsa esperienza. Costeranno non poco. Ne valeva davvero la pena?
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