sabato 5 dicembre 2015
​Il 13enne preso di mira da due 21enni che lo picchiavano e deridevano. Un video inviato da un complice li ha incastrati.
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​Hanno legato al cancello di una chiesa un tredicenne affetto da una malattia psichica, lo hanno schiaffeggiato, insultato, costretto a fumare uno spinello e gli hanno urinato addosso. La scena è stata ripresa con un telefonino e il video è stato poi inviato a diverse decine di persone. In manette sono finiti due ventunenni di Campi Salentina (Lecce), arrestati - e messi ai domiciliari - con le accuse di sequestro di persona, violenza privata e atti di bullismo nei confronti di persona con disabilità mentale. Denunciato per gli stessi reati anche un altro giovane che all'epoca dei fatti era però minorenne, e c'è una quarta persona non ancora identificata, l'autore del video. Tra i destinatari del video c'era anche una compagna di scuola della vittima, che ha avvisato la preside, la quale a sua volta ha presentato una denuncia alla stazione dell'Arma dei carabinieri del paese. I militari hanno quindi avvisato i genitori del ragazzino e anche loro hanno presentato un esposto. Le indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore di Lecce Angela Rotondano e le ordinanze ai domiciliari firmate dal gip Carlo Cazzella. Sono numerosi gli atti persecutori e di bullismo che secondo quanto accertato dai carabinieri i due arrestati - Riccardo Cassone e Edoardo Tauro, entrambi di Campi Salentina, il primo disoccupato e il secondo operaio - avrebbero commesso ai danni del tredicenne. Stando a quanto ricostruito dagli investigatori, i fatti si sarebbero verificati all'uscita di scuola, dove l'adolescente sarebbe stato ripetutamente insultato; in una circostanza gli sarebbe stato rubato il cellulare e in un'altra la sella della bicicletta. Tali comportamenti ingeneravano nel ragazzo uno stato di timore per la sua incolumità che lo portava a chiudersi in se stesso ed evitare persino di uscire da casa o rifiutare la frequenza scolastica per la paura di subire ulteriori atti persecutori e gli intimavano di non dire nulla e, nelle occasioni in cui lo incontravano per strada, lo fissavano a lungo con sguardi minacciosi. Nel novembre di un anno fa sarebbe avvenuto l'episodio clou, costato oggi ai due ventunenni e al complice diciassettenne anche l'accusa di sequestro di persona. Le ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite stamattina dai carabinieri, che hanno effettuato anche perquisizioni domiciliari a carico dei tre indagati. Nell'abitazione del più giovane è stato trovato un piccolo quantitativo di marijuana, che ha fatto scattare nei suo confronti anche la denuncia per detenzione di stupefacenti.
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