martedì 2 febbraio 2016
​Il senatore cattodem: una legge ci vuole l'affido rafforzato evita confusioni.
Lepri: «Diremo no a pasticci su adozioni e convivenze»
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Pronti a una «mediazione alta», non a un «compromesso pasticciato». E soprattutto battaglieri su un principio: la stepchild , così com’è, non va bene. Stefano Lepri, sin dall’inizio del duro confronto parlamentare sulle unioni civili, è emerso come tra i più decisi senatori 'cattodem'. E ora, a pochi giorni dai primi voti a Palazzo Madama, mette sul tavolo le ultime carte. Senatore, partiamo dalla piazza di sabato... Sì, e chiariamo. Al Circo Massimo si è detto che la legge non ci vuole. Noi invece sosteniamo che serve un intervento del legislatore che riconosca pubblicamente una coppia che assume l’impegno della stabilità affettiva. Voi dunque spingete sul miglioramento dell’attuale testo. Quali sono le vostre priorità? Difenderemo e proporremo sino all’ultimo secondo, al Pd e alle altre forze politiche, l’affido rafforzato. Ho sentito che alla piazza di Roma non piace, ma per me possiamo anche chiamarlo in un altro modo se il nome è motivo di confusione. Ci spiega perché l’affido rafforzato sarebbe più ragionevole e prudente della stepchild? Per tre motivi. Il primo è che il partner svolge la funzione genitoriale senza diventare genitore legittimo. Non essendo quindi parificata la coppia omosessuale a quella eterosessuale, con questo emendamento noi non rendiamo possibile  quel passaggio automatico avvenuto in Austria, dove la stepchild ha aperto le porte all’adozione del figlio di terzi. Gli altri 'punti forti' dell’affido rafforzato? Il secondo è che il bambino, nel suo stato di famiglia, avrà un padre o una madre, non due padri o due madri. Il terzo motivo per cui difendiamo il nostro emendamento è che resta aperta al giudice la possibilità di valutare eventuali inidoneità del partner alla funzione genitoriale, come per tutti tra l’altro. Possono sembrare tecnicismi che non cambiano la sostanza... A chi dice «no» a tutto può sembrare così. Ma anche vietando la maternità surrogata, i bambini nati in quel modo ci sono e ci saranno. La domanda è semplice: come li tuteliamo? Con l’affido rafforzato non togliamo nulla al minore ma non legittimiamo le forzature che si fanno nel voler generare a tutti i costi. Il pre-affido adottivo di 1-2 anni potrebbe essere una mediazione? Mah, questa soluzione risponde a uno dei nostri dubbi, quello di mantenere in mano al giudice la valutazione dell’idoneità. Ma alla fine riconosce la genitorialità legittima, e quindi non convince. C’è bisogno di una mediazione alta per la quale ci impegneremo al massimo. Quindi meglio lo stralcio di compromessi pasticciati? Vedremo. Non sarebbe sbagliato rivedere tutto in un’altra cornice e in un altro contesto. Però siamo chiari e seri: il tema di questi bambini che esistono, che non possiamo ignorare, c’è e bisogna risolverlo, che sia ora o tra un anno. Voi proponete anche una ulteriore stretta sull’utero in affitto...  Si, vogliamo che il reato sia punito anche se commesso all’estero e con le stesse pene previste in Italia. E sottolineo che la stretta riguarda sia le coppie etero sia quello omosessuali. Poi si parla poco dei nostri emendamenti sugli articoli 2 e 3, su patrimonio e cognome. Ma soprattutto si parla poco della nostra preoccupazione sul capo 2 della legge... Spieghi... È sfuggito ai più. Oltre alle unioni civili, questa legge istituisce un altro regime, le convivenze di fatto, una specie di matrimonio di serie B. La nostra proposta di modifica è semplice: per questi legami non si parla di diritti in quanto coppia ma di diritti di ciascuna persona che convive. È una differenza fondamentale sulla quale occorre tenere gli occhi aperti.
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