sabato 28 novembre 2015
Manifestazione a Roma, sindacati pronti a mobilitazione massiccia. Siglato l'accordo per il trasporto pubblico: 100 euro di aumento.
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​Contratto subito e niente "mance" che umiliano i lavoratori. La manifestazione nazionale a Roma dei dipendenti pubblici ha riunito Cgil, Cisl e Uil contro il governo, che nella legge di Stabilità ha stanziato solo 300 milioni, una cifra ritenuta "insultante" da Susanna Camusso e "poco dignitosa" da Annamaria Furlan. "Il peggior datore di lavoro che ci sia", secondo Carmelo Barbagallo, non rispetta la sentenza della Corte Costituzionale e da 6 anni non rinnova il contratto. Ma i lavoratori sfilano in più di 30mila nella capitale (secondo le stime degli organizzatori) per avvertire che la mobilitazione non si fermerà: nessuno usa la parola sciopero, ma i tre leader sindacali la fanno intendere. "Se non si fa il contratto entro l'anno, la prossima manifestazione non sarà nè di sabato nè di domenica", avverte Barbagallo che si dice pronto a portare "il carbone" della befana a Palazzo Chigi. "Se qualcuno ha pensato che basta aspettare il 15 dicembre per dire che le risorse non ci sono noi rispondiamo: avete sbagliato i conti, non ci fermerete", grida Camusso chiudendo il comizio. Più moderata Furlan che promette "forme di mobilitazione adeguate". Intanto il trasporto pubblico locale torna dopo sette anni ad avere una cornice contrattuale. Sindacati e associazioni datoriali hanno infatti siglato l'ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto collettivo di settore. Si mette fine così ad una lunga fase conflittuale caratterizzata da numerosi scioperi in uno dei settori che tocca più da vicino i cittadini. Il rinnovo, che prevede un aumento medio di 100 euro in tre tranche e l'erogazione di una una tantum di 600 euro, verrà ora sottoposto a referendum per la validazione. Soddisfatti i sindacati, che sottolineano il successo sindacale e la vittoria per un settore in cui da anni non si fanno investimenti pubblici.
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