martedì 23 luglio 2019
La proposta arriva da Arezzo Wave Italia: "Proviamo a vivere senza social per 24 ore". E cinque giovani influencer realizzano un video in barca a vela per promuovere l'idea
(Ansa)

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Luoghi o momenti in cui vivere completamente disconnessi, lontano da social network, motori di ricerca e multiple identità virtuali. Insomma, cercando di evitare quella volontà costante di "controllo" che porta la mano al telefonino, per verificare la presenza di notifiche, messaggini o per dare un'occhiata a cosa ha "postato" l'ex compagno del liceo.

Per alcuni potrebbe sembrare una tragedia, ma sempre più spesso è in realtà una diffusa aspirazione di chi vorrebbe stare lontano dal cellulare almeno per un po'. In giro per il mondo, da qualche anno, sono state indette diverse giornate "senza connessione" oppure sono state realizzate delle "isole felici"(locali, ristoranti, ma anche piccole aree) in cui l'uso del telefonino è severamente vietato o, semplicemente, impossibile perchè in zone remote.

Seguendo questo filone, in Toscana il 5 novembre sarà il primo Digital detox day, la giornata regionale per "disintossicarsi" dal mondo digitale e per imparare a farne un uso consapevole, proposta dalla Fondazione Arezzo Wave Italia, con il contributo della Regione e dell' Ente Cassa di Risparmio di Firenze.

Si rivolge proprio a tutti, compresi - naturalmente - i giovani. E a promuovere l'iniziativa sono, curiosamente, cinque influencer, studentesse delle scuole superiori: dopo aver vinto una sfida indetta su Instagram, hanno realizzato il video documentario "Reality", presentato alla 48a edizione del Giffoni Film Festival. Le cinque studentesse (Valentina Cenni, Iris Mattesini, Virginia Pratesi, Marzia Rossi e Maya Valenti) hanno vinto una vacanza di tre giorni in barca a vela all'Argentario, uno degli scenari più spettacolari della Toscana, completamente "off grid" (senza connessione), diventando così le giovani ambasciatrici toscane del primo progetto
regionale "from network to reality".

Il concorso e il documentario sono solo i primi passi di un percorso condiviso che proseguirà, appunto, con il primo Digital Detox Day, che lancerà anche l'edizione 2020 del contest: dal cyberbullismo all'hate speech sono infatti sempre più numerosi i fenomeni di odio online con cui quotidianamente gli studenti si confrontano nel corso della loro esistenza digitale.

"Controlliamo il nostro cellulare 235 volte al giorno, una media di 15 volte all'ora, una sorta di bulimia - spiega Mauro Valenti, presidente della Fondazione Arezzo Wave Italia - . Tra le mission della nostra fondazione, infatti, sono fondamentali le attività di sostegno e arricchimento culturale dei giovani. Dal documentario emerge che avere obiettivi concreti e condividerli offline, rendono più attive e reali le ore della giornata e riducono il bisogno di stare isolati sui social. A fine serata, nella riflessione quotidiana, le ragazze rimanevano perfino sorprese nello scoprire che il telefonino mancava loro meno di quanto si sarebbero aspettate".





"Il 5 novembre sarà il giorno in cui tutti si distaccano da questi strumenti, per ritrovare la loro dimensione umana. Un
messaggio che Corecom e Arezzo Wave lanciano con grande evidenza, verso un futuro che recuperi il senso umano dei rapporti e delle relazioni", ha commentato il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Eugenio Giani a proposito del Digital Detox Day. Giani ha 'riconosciuto sul campò i meriti di Arezzo Wave Italia e Corecom: "La dipendenza dagli strumenti on line di comunicazione di massa, quindi social, sta diventando un problema", occorre quindi "ritrovare un equilibrio".



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