sabato 30 ottobre 2010
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Ringrazia Silvio Berlusconi, si difende dalle accuse di essere una ladra (anzi, il suo sogno dall’età di 12 anni sarebbe quello di vestire la divisa dei Carabinieri), accusa il padre di averla cacciata di casa, perché divenuta cattolica. Quelle uscite sono solo «notizie gonfiate». Parla a ruota libera Ruby (il cui vero nome è Karima) la ragazza 17enne coinvolta nell’inchiesta su un presunto affare di prostituzione minorile che vedrebbe indagati Emilio Fede e l’impresario Lele Mora. Ma che soprattutto getterebbe un’ombra sulle feste private del presidente del Consiglio.Un’intervista telefonica alla giovane di origini nordafricane, che ora si troverebbe in un residence di Genova, è andata in onda ieri sera nel corso della puntata de L’ultima parola, programma di Gianluigi Paragone. A domanda diretta se abbia avuto rapporti sessuali con il Cavaliere, la ragazza nega. E aggiunge di poter «solo ammirarlo, grazie a lui non sono finita sulla strada né a fare lavori indecenti. Mi ha aiutata senza un tornaconto». Poi l’accusa di essere stata «manipolata», rivolta soprattutto ai media: «Non ho detto nulla di quello che è stato scritto sui giornali». E se potesse rivolgersi a Berlusconi gli direbbe un «grazie di cuore, sei un gentiluomo, peccato che la gente non sappia quello che sei veramente». Poi precisa: «Ho parlato con i giudici della mia vita, che non c’entra, non del presidente. Berlusconi l’ho visto solo una volta».Si sente confusa e intimidita la giovane marocchina, che rigetta le accuse di essere una ladra. Si apprende, però, che sarebbe stata indagata per insolvenza fraudolenta dalla procura della Repubblica presso il tribunale dei minori di Genova, perché in due occasioni si sarebbe fatta accompagnare in taxi da Genova a Milano senza pagare le corse. Lei dice di aver rubato una borsa, per necessità, una sola volta a 12 anni, quando era scappata di casa per colpa del padre: la voleva far sposare a un uomo di 49 anni e non accettava la sua conversione dall’islam al cattolicesimo. Il genitore, Mohamed 54 anni, ambulante che vive a Letojanni nel Messinese, ribatte: «Mia figlia è ribelle. L’ultima volta l’ho vista per mezza giornata nel marzo scorso, quando mi chiamò la polizia stradale». Nel paese siciliano molti si ricordano di lei. Anche il parroco, che non sa della sua eventuale conversione, ma dice di non averla mai vista in chiesa. (G.San.)
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