martedì 18 giugno 2013
Scuola dell’infanzia, Castelfranco Veneto mobilitata. Dopo la raccolta di firme, c’è fermento in vista dell’assemblea organizzata per venerdì nella cittadina del Trevigiano con genitori, responsabili di organismi, gestori, sindaci, e istituzioni regionali e nazionali.
OCSE Paritarie, risparmio per tutti
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È bastata una festa per raccogliere 16mila firme in calce ad una petizione che i genitori dei bambini delle 8 paritarie dell’infanzia della Castellana hanno consegnato, insieme ai loro sacerdoti, al sindaco. Una delle tante iniziative di sensibilizzazione del "Movimento salva scuole paritarie dell’infanzia del Veneto", Msspv in sigla, che, muovendosi dal basso, sta raccogliendo un così vasto consenso popolare da scuotere il vertice, anzi i vertici: di tanti Comuni ma anche della Regione. Ne sarà testimonianza l’assemblea pubblica organizzata per venerdì 21, alle 20.30, nell’auditorium Bordignon di Castelfranco, con gestori, Fism (Federazione italiana scuole materne), l’assessore regionale Remo Sernagiotto, numerosi sindaci, a partire da quello locale, Luciano Dussin, l’onorevole Simonetta Rubinato. Il movimento è nato nel gennaio scorso per iniziativa di un gruppo di famiglie. «Siamo partiti in difesa delle 8 scuole dell’infanzia della Castellana, 800 bambini, ma l’obiettivo è agire a favore di tutti gli istituti, anche pubblici», puntualizza Monia Rizzo, la portavoce. Le 8 scuole di Castelfranco sono a rischio chiusura. I mancati finanziamenti da parte delle istituzioni pubbliche stanno mettendo in dubbio l’esistenza di strutture indispensabili e «noi genitori del Movimento non siamo d’accordo», insiste Rizzo. Fino a oggi a muoversi erano stati soprattutto i gestori. Uno di questi è don Carlo Velludo, protagonista spesso vivace nel confronto con la Regione. «Una cosa positiva di questi genitori è che non si sono arresi alla rabbia o alla rassegnazione, ma sono stati condotti dalla responsabilità. Hanno cercato di informarsi e scoprendo le loro "ignoranze" in materia hanno acquisito ulteriori motivazioni e hanno cercato di informarsi sempre di più facendo grandi e importanti scoperte». Eccole, queste scoperte: che la scuola paritaria è scuola pubblica e non privata; che lo Stato offre per questo servizio pubblico una indecente elemosina costringendo i genitori a pagare due volte il servizio pubblico dell’istruzione; che è un loro diritto scegliere la scuola per i figli; che non occorre essere "protetti" da un partito o da un parlamentare per avere ciò che di diritto spetta ad un cittadino. «Siamo genitori come tanti altri, consapevoli che la cosa più importante è agire immediatamente ed uniti», spiega Rommy Lustro, il coordinatore del Movimento. «Al centro della nostra azione ci sono i bambini, sono loro che ci danno l’ispirazione e l’energia per andare avanti. Un giorno vogliamo guardare negli occhi i nostri bambini e dire loro che abbiamo cercato di fare qualcosa, che non siamo rimasti indifferenti a quello che stava succedendo facendoci scivolare tutto addosso e accettando qualsiasi cosa. Msspv è un gruppo a-partitico, non schierato – prosegue Lustro –, non in contrapposizione ad altre forze in particolare. I genitori del movimento considerano come possibile interlocutore chiunque dimostri interesse verso ciò che stiamo facendo e chiunque voglia unirsi alla nostra causa, indipendentemente dal credo politico». Msspv si sta allargando fino a coinvolgere altri genitori e altre scuole dell’infanzia con l’intento di avviare movimenti locali di famiglie, di genitori. Sta organizzando incontri pubblici informativi e formativi itineranti. Consolidata questa fase, avvierà un tavolo di lavoro con la Regione del Veneto, «attorno al quale potranno sedersi tutti coloro che vogliono agire concretamente per il bene delle scuole dell’infanzia paritarie del nostro Comune, di altri Comuni, del Veneto e non solo». Giancarlo Frare, presidente della Fism della provincia di Treviso e vicepresidente di quella regionale, incoraggia come «provvidenziale» la mobilitazione dei genitori, accanto a chi ha la gestione delle scuole. Sono più di 93 mila i bambini che in Veneto frequentano le paritarie. «Vorrò proprio vedere quale sarà la reazione delle istituzioni – incalza soddisfatto il presidente – quando 100 mila famiglie chiederanno a gran voce pari dignità nella scelta dell’educazione per i propri figli».
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