domenica 27 marzo 2016
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Tra le leggende e i miti legati alla città di Catania, particolarmente toccante è quello dei 'Fratelli Pii' - Anapia e Anfinomo - due giovani che, sorpresi durante il lavoro dei campi da una violenta eruzione dell’Etna, anziché fuggire agilmente dal fuoco, decidono di andargli quasi incontro per tornare a casa, prendere i genitori anziani e portarli in salvo sulle spalle. Rallentati nella corsa per il peso, la lava li raggiunge, ma dinanzi a loro miracolosamente si divide in due bracci lasciando i quattro incolumi. La città li ricorda ancora nella storica e centrale Piazza Università, scolpiti su uno dei quattro lampioni che la illuminano insieme ad altre tre leggende locali di sacrificio e coraggio per un bene più grande. Storie di altri tempi, persino mitiche, si potrebbe dire, e degne di una statua in perpetuo ricordo ed ammonimento. Eppure, una statua per così dire - la si dovrebbe davvero costruire per un piccolo grande 'eroe' di Ragalna di nome Diego che, a soli 10 anni, ha trasformato il venerdì di passione in un venerdì santo, salvando i suoi fratelli più piccoli da un incendio scoppiato in casa mentre i familiari adulti erano momentaneamente assenti. Ragalna è un paese alle pendici dell’Etna, però, in questo caso il vulcano ora innevato non ha colpa e fa solo da sfondo e da panorama per i turisti. La causa è stato un corto circuito avvenuto in cucina in una presa dietro ad un divano e ben presto divampato al piano superiore dell’abitazione di due piani. Tra le cose straordinarie che caratterizzano molti bambini a dieci anni, è che la paura e il coraggio camminano insieme; lo hanno imparato dai racconti ascoltati sin dalla tenera età, dai buoni libri letti, dalle vicende mirabolanti dei supereroi nei fumetti, in tv o nei videogames. Come scriveva Gilbert Keith Chesterton: 'Le fiabe non insegnano ai bambini che i draghi esistono, i bambini che i draghi esistono lo sanno già, le fiabe insegnano ai bambini che i draghi possono essere sconfitti!'. Diego è riuscito a vincere le fiamme, il fumo e il timore nella realtà, telefonando prima al 118 poi ai Vigili del fuoco, e, sentite le urla della sorellina di cinque anni e del fratellino di sette, li ha raggiunti al piano di sopra, li ha tranquillizzati e portati lontano dall’incendio e quindi in salvo. Poi ha chiamato aiuto, telefonando al 115. Dirà poi tra le lacrime ai suoi genitori, che aveva sbagliato fare il numero scusandosi perché si era confuso. Poi ha composto il numero giusto il 115 per allertare i pompieri, mentre qualcuno, intanto ha avvertito i carabinieri. I pompieri hanno anche avvisato i carabinieri che sono intervenuti immediatamente. Il nonno si era allontanato solo per pochi minuti da casa per accompagnare la moglie al lavoro, lasciando incautamente i tre nipotini da soli, i più piccoli mentre dormivano. In quella manciata di secondi è successo il peggio, il 'drago' ha colto l’attimo, però ha trovato l’eroe giusto, l’innocente che ha estratto 'la spada dalla roccia'. Poi sono arrivati nonno, carabinieri e i pompieri che, entrati di corsa nella villetta, hanno portato tutti fuori e limitato il propagarsi dell’incendio. La cucina alla fine è stata distrutta, la casa ha subito molti danni, ma i bambini sono tutti salvi, perché Diego - pur coi piedi per terra e con grande senso di responsabilità - crede ancora nelle storie fantastiche e nel fatto che sotto ogni pigiamino si può nascondere la tuta da supereroe, a tutte le età e nella vita quotidiana. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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