giovedì 5 aprile 2012
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​Va in scena il voto sul decreto semplificazioni quando, nell’Aula di Montecitorio, Antonio Di Pietro sferra l’attacco più pesante al premier Mario Monti: «Mentre il presidente Monti dice le bugie sulla crisi che sarebbe finita ci sono persone che si suicidano. Quelle persone che si suicidano il presidente Monti le ha sulla coscienza». Parole pesanti che provocano disagio e sconcerto nei banchi della Camera. Accuse stigmatizzate dai partiti che sostengono il governo, alle quali replica lo stesso capo dell’esecutivo.Di fatto il premier liquida con un secco «no» quanti gli chiedono se vuole rispondere all’ex pm. Però spiega che – per evitare al massimo ogni rischio di tensione sociale – occorre «senso della misura da parte di chi ha responsabilità pubblica. Questo sta dietro al mio secco no», motiva. E aggiunge: «Non ho mai detto che la crisi in Italia è finita».Il leader dell’Italia dei valori aveva anche paragonato i ministri a «cattivi padri» di famiglia. «Voi dovevate far pagare il conto a chi il conto lo poteva pagare, e non solo ai più deboli. Siete dei ladri di Stato. Siete dei ladri di democrazia. Che c’azzecca l’articolo 18 con la buona economia del Paese? Lo sanno pure le pietre perché l’Italia è in recessione: corruzione, burocrazia, gli imprenditori ridotti a fare attività di mazzettari, di faccendieri», secondo Di Pietro.Le sue parole, però, suscitano «sdegno oltre misura» in Pd, Pdl e Terzo polo, che lo accusano di populismo. «Nessuno, neanche il più efferato degli avversari politici, può essere oggetto di parole violente, sguaiate e inqualificabili quali quelle rivolte da Di Pietro a Monti», osserva il democratico Guglielmo Vaccaro, vicino a Enrico Letta. E sempre dalla stessa area, Francesco Boccia parla di ragionamento «inaccettabile». Specie perché si tratta, per il deputato pd, di un fatto «grave e pericoloso che un leader di partito usi un simile linguaggio in Parlamento». Gli dà ragione il vicepresidente della Camera del Pdl Maurizio Lupi: «Le parole irresponsabili pronunciate da Antonio Di Pietro offendono la memoria di tutti coloro che la crisi ha spinto verso il gesto disperato del suicidio. Il leader dell’Idv farebbe bene ad abbassare i toni per evitare che una situazione già tesa peggiori». Sconcertato anche l’udc Gian Luca Galletti parla di «propaganda irresponsabile».
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