venerdì 26 maggio 2023
L'arcivescovo ha incontrato migliaia di educatori in piazza Duomo e ha consegnato loro il mandato: offriamo a ragazzi e ragazze una proposta di condivisione
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«L’oratorio è soprattutto una proposta educativa: non è un servizio a un vuoto d’iniziative della società civile, è piuttosto un modo con cui la comunità cristiana raduna ragazzi e ragazze, offrendo loro una proposta di condivisione e di aiuto reciproco. Questi giovani, che presteranno servizio, avranno l’occasione per scoprire di essere capaci di fare il bene e che fare il bene è un motivo di gioia».

Lo ha detto l’arcivescovo Mario Delpini che cammina lui stesso tra questa gioia incontenibile, scendendo per più di mezz’ora, venerdì 26 maggio, in mezzo ai ragazzi e ai loro infiniti selfies, arrivando in ogni angolo di piazza del Duomo dove è andata in scena, è proprio il caso di dirlo, la grande festa del mandato conferito agli animatori dell’oratorio estivo 2023. Una gioia che pare contagiare anche il cuore della città, con la gente che si sporge dalle terrazze dei locali alla moda, che si ferma, che esce dai negozi eleganti del Duomo per osservare uno spettacolo incredibile.

Accanto all’arcivescovo ci sono il vicario episcopale di settore, don Mario Antonelli e il direttore della Fom, don Stefano Guidi per una serata la cui partecipazione va oltre le previsioni, con oltre 5000 giovani in piazza e altrettanti collegati in streaming. Numeri che tornano, per la prima volta dopo la pandemia, a pieno regime, così come sarà per l’intera proposta estiva ambrosiana 2023, che coinvolgerà, con una media di 3-4 settimane dai giorni della fine della scuola, quasi 1000 oratori capillarmente diffusi in diocesi con l’impegno di 40mila animatori e 10mila volontari adulti, al servizio di circa 300mila bambini. E tutto per un obiettivo chiarissimo che dà il titolo e il senso complessivo di quanto la chiesa di Milano vuole indicare a giovani e giovanissimi, per questa estate:“TuXTutti. E chi è mio prossimo?”. Un invito a comprendere i bisogni dell’altro come elemento chiave della crescita personale di ognuno. Così l’auspicio di Delpini, in apertura della serata, pare una sorta di parola d’ordine. «Voi della Fom siete in gamba, avete prenotato la piazza e il sole. La città intorno e la Madonnina, vi guardano, ma la cosa più importante ora e in questa estate è di guardarvi intorno e di imparare a guardare».

Espressioni che tornano, dopo i canti, la musica e tanta animazione, ispirata anche dalla storia di Don Bosco, figura-guida di “TuXTutti”, nell’invito rivolto ai giovani di mettere in pratica le 4 caratteristiche fondamentali dell’azione di cura: la responsabilità, la gratuità, il rispetto, il coraggio. Senza di dimenticare quelli che vengono definiti gli ingredienti di questa azione: l’attenzione, l’ascolto, la comprensione e l’empatia.

Infine, prima del mandato espresso con la recita corale della preghiera degli animatori, l’omelia dell’arcivescovo prende avvio dall’icona biblica dell’oratorio estivo, la parabola del Buon samaritano, appena proclamata in piazza e ascoltata con attenzione dai giovani.

«In mezzo alla confusione del mondo c’è la rivelazione che siamo capaci di amare e di fare del bene e nell’oppressione dei complessi c’è una rivelazione», suggerisce Delpini rivolgendosi direttamente ai giovani davanti a lui. «Anche se vi sembra che tutti siano migliori di voi e più capaci di conseguire risultati, la chiamata ad essere animatore ed educatore dice che ci sono persone che hanno stima di voi e che anche noi siamo autorizzati ad avere stima di noi stessi. Vi auguro che, attraverso il servizio che renderete, abbiate queste 3 rivelazioni: tu sei capace di amare, sei autorizzato ad avere stima di te sapendo che la dedizione non è il capriccio di un giorno ma è la vocazione di una vita».

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