giovedì 9 settembre 2010
Si rafforza l'ipotesi del patto camorra - 'ndrangheta. Ad Acciaroli, entro breve, dovrà essere assegnato un nuovo lotto di lavori. Gli inquirenti vogliono capire se il sindaco abbia rifiutato qualche "favore". Domani mattina i funerali celebrati dal vescovo di Vallo della Lucania, Rocco Favale.
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Qualcuno, furibondo, potrebbe essersi fatto prendere la mano (ed esser stato “usato” da qualcun altro): non c’è alcuna pista abbandonata per l’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, ma lo spettro di un patto scellerato tra camorra e ’ndrangheta resta la strada maestra, sebbene questo sindaco di nemici ne avesse e parecchi. E intanto, il Procuratore della Dda di Salerno, Franco Roberti (con i sostituti Rosa Volpe e Valleverdina Cassanelli), ieri sera sono andati sul luogo dell’omicidio, dove oggi andranno anche gli uomini del Ris per altri e nuovi rilievi. Mentre ieri sera è stata fatta l’autopsia (per la quale i funerali sono stati spostati alle 10 e 30 di domattina). A raccontare molto saranno quei nove colpi che l’hanno massacrato: sembrano una vendetta rabbiosa, ma nessuno è vicino ad un altro e quest’accuratezza nella mira impressiona, oltre che parlare. Saranno anche i fori d’entrata e uscita, come pure le pallottole stesse, a raccontare svelare diverse cose, come la posizione di chi ha tirato per uccidere e se il sicario era uno o di più.«Chi impugnava quell’arma spero possiate saperlo tra non molto», ha detto il vicecapo della Polizia, il prefetto Francesco Cirillo. E «speriamo che nel più breve tempo possibile vi siano risultati positivi per capire la matrice di questo efferato delitto», con l’aiuto dei carabinieri del Ros e appunto del Ris, del Nucleo investigativo del Reparto operativo, Racis di Roma, i finanzieri del Gico, la Polizia. Uno spiegamento eccezionale di forze perché, «che il Cilento sia una terra tranquilla è indubbio, che sia una terra bellissima è indubbio, che sia una terra che non abbia possibilità di infiltrazioni non è altrettanto indubbio», ha aggiunto Cirillo. E un altro investigatore è stato altrettanto chiaro: «C’è un forte impegno delle forze dell’ordine in tutto il Cilento per evitare che la camorra possa impossessarsi d’una zona così importante da un punto di vista turistico».Due elementi prendono maggiore luce, almeno finora, nel quadro che pian piano va schiarendosi: la droga e il porto. Vassallo aveva combattuto sul nascere diversi tentativi di smerciare cocaina e hashish da queste parti, e in qualche caso anche con maniere… forti: chi erano i giovani che il sindaco aveva voluto personalmente prendere a sberle? E - ciò che conta maggiormente - chi avevano a manovrarli? Gran brutta faccenda, questa: da qualche mese la droga sembrava che viaggiasse via mare, su gommoni, per sbarcare proprio ad Acciaroli e proprio nel suo porto. Non quantitativi… industriali, ma neppure rimasugli: quel tanto che bastasse ad aprire il business anche nel Cilento.A proposito di porto: l’altra questione è quella dell’approdo turistico di Acciaroli, che è affare niente male, non fosse perché a breve dev’esserne assegnato un nuovo lotto: chi e quanti avrebbero voluto accaparrarselo? Non è casuale che gli inquirenti spulcino ogni riga anche degli atti amministrativi del sindaco di Pollica, specialmente quelli attraverso i quali potrebbe essere stato "rifiutato" qualcosa a qualcuno. L’assunto di partenza ormai è noto: non è più un mistero che nel Cilento si stia lentamente affacciando la camorra. I suoi interessi da queste parti? Non semplicemente appalti edilizi e turismo (alberghi e ristorazione, per esempio), ma anche terreni agricoli. E del resto amministratori compiacenti possono poi sempre stravolgere i piani regolatori e far costruire a tutto spiano.Ma adesso l’attesa è per domani, che sarà il giorno del dolore di un paese e non soltanto. I funerali saranno celebrati dal vescovo di Vallo della Lucania, monsignor Rocco Favale. E si terranno al porto di Acciaroli, la frazione di Pollica dove il “sindaco-pescatore” viveva con la moglie e i due figli: è stata proprio la famiglia a volere che l’ultimo saluto ad Angelo Vassallo fosse al porto, per l’amore e il rispetto che il sindaco aveva verso il mare. E niente fiori, chiede l’amministrazione comunale di Pollica: «Al nostro sindaco non piacevano i fiori nei cimiteri e neppure sulle tombe – spiega Stefano Pisani, il vicesindaco – i fiori devono restare nei prati, diceva». Così già da oggi «chi aveva deciso di donare un fiore al nostro sindaco potrà invece fare un’offerta a "Terra Madre", una comunità che riunisce tutti coloro che fanno parte della filiera alimentare per difendere l’agricoltura, la pesca e l’allevamento sostenibili e per preservare il gusto e la biodiversità del cibo».ESEGUITA L'AUTOPSIAL'autopsia sul cadavere del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, confermerebbe i dati emersi subito dopo il ritrovamento del corpo all'interno dell' Audi station wagon grigio metallizzata ed in particolare che la vittima dell'agguato è stata raggiunta da sette dei nove proiettili complessivamente sparati. L'esame autoptico è durato oltre tre ore ed è stato eseguito nell'obitorio dell'ospedale di Vallo della Lucania e hanno assistito anche il procuratore della Dda di Salerno, Franco Roberti, ed i sostituti Valleverdina Cassaniello e Rosa Volpe, nonchè i carabinieri del Racis di Roma, del Ros e del Nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale di Salerno.  Dei sette colpi andati a segno, uno avrebbe centrato al cuore Angelo Vassallo. Ora per il medico legale ci sono 40 giorni di tempo per redigere la perizia che conterrà anche gli esiti della ricostruzione tridimensionale delle traiettorie, utile a definire con maggiore certezza la dinamica del delitto. Troverebbe conferma anche l'ipotesi dell'impiego di una sola pistola, una calibro 9 per 21, che ha sparato a distanza ravvicinata.
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