venerdì 10 aprile 2015
L'ok al documento di programmazione. Trovati 1,5 miliardi che Renzi vuole destinare al sociale. 
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Tutti i numeri del Def  | La manovra al contrario in aiuto dei più poveri
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L'ok slitta di qualche ora, ma c'è la sorpresa: nel Def che doveva essere varato stamane, ma che vedrà invece il via libera stasera dopo le 20, tra le pieghe dei conti pubblici, il governo ha trovato un miliardo e 500 milioni. La notizia è trapelata stamane da fonti ministeriali, subito seguita dall'indiscrezione per cui Matteo Renzi starebbe ipotizzando di fare ricorso a un decreto per destinare questo bonus al welfare. L'idea a cui si starebbe lavorando è quella di utilizzare in tempi record l'inaspettato tesoretto per sostenere misure a favore del sociale. Ma la fretta che il premier ha impresso all'impiego di questo bonus ha insospettito Forza Italia, e in particolare Renato Brunetta, che ha twittato a tambur battente: "Pare che Renzi voglia destinare un bonus di 1,5 mld al welfare. Per decreto. Per comprarsi elezioni regionali come europee con 80 euro?". Scettico, per usare un eufemismo, anche Beppe Grillo: "Alle balle del governo non ci crede più nessuno: era solo questione di tempo..." ha scritto il leader M5s sul suo blog. "Potete ingannare tutti per qualche tempo e qualcuno per sempre, ma non potete ingannare tutti per sempre", ha proseguito, citando poi un sondaggio che dà conto di una certa incredulità alle promesse di taglio di tasse nel prossimo anno da parte del governo. Giudizio negativo sul Def anche da parte di Susanna Camusso: "L'impostazione del Def, per le cose che finora si conoscono, non affronta i nodi del Paese, che sono come si crea lavoro e come si investe". Per la leader Cgil bisogna darsi "l'obiettivo di creare lavoro e di agire sulla creazione del lavoro per creare ricchezza, perché altrimenti si continua a indicare una crescita possibile, che però non si traduce in una risposta alle persone e ai problemi che ci sono". In attesa di leggere il testo, le polemiche si sono concentrate sui tempi allungati, facendo parlare M5s di "dilettanti allo sbaraglio". "Siamo tranquilli, sereni e d'accordo" ha però stoppato Graziano Delrio, neo ministro delle Infrastrutture. "Tutte le carte, comprese quelle del mio ministero, sono arrivate un pò avanti nel corso delle serata di ieri - ha spiegato per motivare il rinvio di 12 ore - c'è bisogno di dare una ultima occhiata e siccome vogliamo fare tutto per bene ci siamo presi altre dodici ore di tempo". Si è svolto in mattinata il Cdm per ufficializzare la nomina di Claudio De Vincenti come nuovo sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con funzione di segretario del Consiglio dei ministri, in sostituzione di Graziano Delrio che ha assunto la guida del ministero delle Infrastrutture. Il trasferimento di De Vincenti dal ministero dello Sviluppo, dove era viceministro, era stato preannunciato ieri dal premier Matteo Renzi, ed è stato ratificato stamattina in una riunione lampo del Cdm con successivo giuramento a palazzo Chigi. Nato a Roma il 28 ottobre 1948, De Vincenti è professore di economia politica presso la Facoltà di Economia dell'Università di Roma La Sapienza e collaboratore de Lavoce.info. Al Governo è entrato la prima volta con il governo Monti nel novembre 2011 con l'incarico di sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico. Nel maggio 2013, alla nascita del governo Letta, viene promosso viceministro nello stesso ministero, ruolo in cui è stato confermato il 28 febbraio 2014 nel governo Renzi.
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