venerdì 4 giugno 2021
Tensioni e «resistenze», ma alla fine il Consiglio dei ministri vara il terzo «pilastro» necessario per ricevere la prima «tranche» dei fondi europei
Il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta

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Via libera al decreto Reclutamento. Non senza qualche difficoltà. Il Consiglio dei ministri, infatti, era stato sospeso per una verifica tecnica richiesta dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, per ottenere più personale al suo dicastero. Nodo poi rinviato a un successivo provvedimento. In questo modo è stata quindi completata la terna dei provvedimenti (la scorsa settimana è stato varato il decreto sulla governance e sulle semplificazioni) per far partire il Pnrr, il Piano di ripresa e resilienza che utilizzerà i circa 200 miliardi di euro destinati dall’Ue all’Italia fino al 2026. «Abbiamo approvato il decreto per il capitale umano della Pa, su come rafforzare i tecnici, i funzionari, i dirigenti, gli ingegneri, i burocrati che dovranno attuare il Piano nazionale di ripresa e resilienza», ha affermato il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta al termine del Cdm, sottolineando che si tratta di «una ventata di modernità, di novità di rafforzamento della nostra Pa».

Il testo – costituito da 19 articoli – prevede l’incardinamento di 16.500 dipendenti all’ufficio per il processo «nel periodo 2021-2024, in due scaglioni, con contratto di lavoro a tempo determinato della durata massima di due anni e nove mesi per il primo scaglione e di due anni per il secondo». Altri 5.410 andranno ad aumentare le fila del personale amministrativo non dirigenziale alla giustizia «nel periodo 2021-2026, con contratto di lavoro a tempo determinato della durata massima di 36 mesi, con decorrenza non anteriore al 1° novembre 2021». Mille unità verranno assunte per il supporto a Regioni ed enti locali nella gestione delle procedure complesse. Cinquecento persone verranno assunte con un concorso "semplificato" per supportare la rendicontazione finanziaria nelle amministrazioni assegnatarie di progetti «per un periodo anche superiore a 36 mesi, ma non eccedente la durata di completamento del Pnrr e comunque non oltre il 31 dicembre 2026, da inquadrare nell’Area III, posizione economica F1, nei profili professionali economico, giuridico, informatico, statistico-matematico, ingegneristico gestionale». Da questa graduatoria potranno essere assunti altri 300 per la governance del Recovery plan. Si aggiungono poi 268 assunzioni alla transizione digitale e 67 all’Agid, per un totale di 24.045 assunzioni che, finanziate con i fondi europei, potranno essere effettuate solo dopo preventiva verifica dell’amministrazione centrale e Ragioneria. E che saranno legate al raggiungimento di obiettivi: i contratti contengono una clausola che ne consente la risoluzione unilaterale, da parte della pubblica amministrazione, in caso di mancato raggiungimento annuale degli obiettivi assegnati al soggetto e definiti dal contratto.

In conferenza stampa, Brunetta ha anche annunciato che ci sarà lo sblocco del turn over che «ora riprenderà al 110% e anche di più in alcuni settori come la Sanità». Non mancano in maggioranza mal di pancia, specie in M5s, dove si ritengono sacrificati i giovani. Mentre lo stesso Brunetta ha lamentato «resistenze» tra «le tecnocrazie burocratiche».

«L’assunzione, seppur a tempo determinato, di professionalità qualificate e competenti, con procedure semplificate, è stata una richiesta di Anci sin dall’inizio», ha dichiarato il sindaco di Bari Antonio Decaro, soddisfatto per l’intervento del governo.

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