venerdì 10 aprile 2020
Disattenzioni, superficialità, omissioni o altre responsabilità nella gestione delle strutture sanitarie dove, per la diffusione del virus, sono deceduti anziani
Decessi nelle case di riposo: inchieste anche a Genova, Prato

Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

Disattenzioni, superficialità, omissioni o altre responsabilità nella gestione delle strutture sanitarie dove, per la diffusione del virus, sono deceduti anziani. La magistratura è in campo, e non solo per fare luce sul caso del Pio Albergo Trivulzio di Milano, dove si sono verificati un centinaio di morti e il Pm Tiziana Siciliano sta verificando referti e cartelle cliniche e ascoltando testimoni.

In parallelo lavora, per capire se ci sono state anomalie nell’organizzazione e nell’uso delle risorse, la commissione d’inchiesta istituita da Regione e Comune, presieduta da Vittorio Demicheli di Ats e di cui è membro l’ex magistrato Gherardo Colombo: prima fase, l’analisi dei documenti. In Liguria, dal 20 febbraio al 5 aprile, nelle 230 residenze protette ci sono stati 800 decessi sui quali indaga il capo della procura, Francesco Cozzi a partire dalle due morti “sospette” nella Casa Serena di Genova.

Un’inchiesta è partita anche negli uffici giudiziari di Prato: riguarda i 6 morti e i 33 contagiati (tra cui 16 operatori) nella Rsa gestita a Comeana di Carmignano dalla Onlus Casa Accoglienza Anziani Comeana, convenzionata con la Asl. Il fascicolo è nelle mani del procuratore capo Giuseppe Nicolosi. In seguito a decine di esposti di parenti di ricoverati, i Pm di Benevento hanno creato un pool per indagare sulle Rsa del territorio: l’attenzione è rivolta soprattutto sulla casa di cura Villa Margherita di contrada Piano Cappelle, dove si è manifestato un focolaio con 78 persone infettate. Prima ancora la stessa procura aveva puntato i fari sull’ospedale di Ariano Irpino, città dichiarata “zona rossa” il 15 marzo.

E prosegue pure l’inchiesta giudiziaria che tocca la Casa di riposo di Chiaravalle Centrale, nel catanzarese, dove ieri è salito a 18 il numero dei decessi, con 70 persone tra degenti e dipendenti, risultati positivi. E purttoppo si allarga anche il fronte dei focolai. Ci sono 2 morti e 29 infetti tra i 70 ospiti della Rsa della Fondazione Marchesi di Inzago (Milano), mentre altre due persone sono ricoverate in ospedale per gravi problemi respiratori. «Ora i positivi sono isolati, con personale dedicato e siamo riusciti a fare i primi 51 tamponi, nei reparti dove c’erano ospiti con sintomi» ha spiegato il presidente della Fondazione, Alfredo Sclarandi. Un altro caso positivo alla Sereni Orizzonti di Torino: dalla fine di febbraio qui ci sarebbero stati 39 morti su 116 ospiti (ma l’azienda ne conferma solo 27 tra i sicuri da Covid-19) e il personale è stato dimezzato. Nel Lazio procede lo screening a tappeto nelle Rsa, con report inviati ai Nas dei carabinieri.

Lo stesso metodo è adottato in Sardegna dove una “task force” di medici e infermieri dell’Esercito e della Marina è intervenuta ieri nel Sassarese con controlli clinicialla Papa Giovanni Paolo II di Tula e a Villa Gardenia di Ossi. Salgono a 9 i decessi nella casa di riposo Fabbri Bicoli di Bucine, Arezzo: l’ultima vittima è una 83enne. Nella Rsa Villa Mele di Rodi Garganico, Foggia, ieri è spirata una donna di 83 anni.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: