giovedì 10 giugno 2010
Il governo incassa la fiducia sul ddl intercettazioni con 164 sì, 25 no. Il Pd non ha partecipato alla votazione. Il provvedimento torna alla Camera in terza lettura. Aspra la polemica sulla 35esima fiducia posta dal governo: i senatori dell'Idv hanno votato no dopo essere stati espulsi e tornati in aula.
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Il governo ha ottenuto oggi la fiducia al Senato sul disegno di legge che limita l'uso delle intercettazioni telefoniche nelle indagini e proibisce la loro pubblicazione nei media. La fiducia ha ottenuto 164 sì, 25 no e nessuna astensione. Con questo voto il provvedimento si intende approvato dal Senato.Il Pd non ha partecipato alla votazione, sia pure con alcune defezioni, in polemica con una legge che ha definito "liberticida", in una giornata di grande agitazione al Senato, che aveva visto in precedenza l'espulsione dall'aula dei senatori dell'Italia dei Valori, anch'essi contrari al ddl, perché occupavano i banchi riservati al governo.Il provvedimento, che per il governo armonizza il diritto alla privacy con quello di cronaca, tornerà ora per un'altra lettura alla Camera, dove era stato approvato per la prima volta un anno fa, sempre con il voto di fiducia.«Oggi si realizza un altro punto del programma. Noi consentiamo l'uso delle intercettazioni impedendone l'abuso», ha detto ai giornalisti il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, dopo il voto al Senato.I senatori del Pd e dell'Idv si sono poi uniti ad un sit-in contro il disegno di legge, organizzato dal sindacato dei giornalisti nella vicina Piazza Navona. Anche l'Anm, il sindacato dei magistrati, si è detto contrario alle nuove norme, perché ostacolerebbero le indagini.
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