giovedì 19 maggio 2016
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Roma. Torna al Senato la proposta di legge che istituisce nuovi criteri di priorità per l’esecuzione di procedure di demolizione di manufatti abusivi. L’Aula della Camera ha approvato il ddl, modificando il testo rispetto alla prima stesura di Palazzo Madama, con l’astensione di M5S, Si e Fi. La Lega ha votato contro denunciando «una nuova sanatoria, »uno scambio tra Verdini che dà la fiducia al governo e Renzi che per pareggiare i conti gli concede la legge sul condono diffuso e mascherato. Il provvedimento conferma, per la fase dell’esecuzione delle demolizioni, l’attuale sistema a doppio binario, che vede la competenza dell’autorità giudiziaria, in presenza della condanna definitiva del giudice penale per i reati di abusivismo edilizio, ove la demolizione non sia stata ancora eseguita, e delle autorità amministrative (Comuni, Regioni e Prefetture), che procedono con le forme del procedimento amministrativo. In particolare, si attribuisce al procuratore della Repubblica il compito di determinare i criteri di priorità per l’esecuzione degli ordini di demolizione delle opere abusive, in presenza della condanna definitiva del giudice penale per i reati di abusivismo edilizio, degli ordini di «rimessione in pristino» dello stato dei luoghi, in presenza di condanna definitiva del giudice penale per l’esecuzione di opere su beni paesaggistici in assenza o in difformità all’autorizzazione. Viene quindi istituito presso il Ministero delle Infrastrutture la «Banca dati nazionale sull’abusivismo edilizio », cui tutte le autorità e gli uffici competenti dovranno condividere e trasmettere le informazioni sugli illeciti. Il tardivo inserimento delle informazioni nella banca dati comporta una sanzione di mille euro per il dirigente o funzionario inadempiente. A gestirla è chiamata l’Agenzia per l’Italia digitale.
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