martedì 1 novembre 2016
Il male del mito pagano di Halloween sta nell'avere dimenticato cosa realmente sia e nella sua commercializzazione esasperata
Dalle diocesi la fantasia della fede oltre le zucche
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Pensate davvero che la zucca intagliata, con la candela a illuminarne l’interno, sia usanza pagana e malvagia? E "dolcetto o scherzetto" allontani irrimediabilmente dalla fede? Complotti di Messer Satanasso? Forse nelle intenzioni di qualcuno. D’altronde, i più santi simboli cristiani, se utilizzati e manipolati con pessime intenzioni, possono diventare veicoli non per il Cielo, ma per l’Inferno. Potrebbe essere accaduto anche la scorsa notte, vigilia della Feste dei Santi. Avrebbe potuto. Ma sarebbe potuto accadere anche il contrario.

Lasciate che vi racconti la storia di Jack. Siamo in Irlanda e il fabbro Jack è un ubriacone poco di buono. La notte di All Hallows Eve (Halloween) il Diavolo viene a reclamare la sua anima. Ma Jack non è uno sprovveduto e chiede un ultimo desiderio, che non si nega a nessuno: "Trasformati in penny, così potrò farmi un’ultima pinta". Il Diavolo ci casca e finisce nel borsellino dove l’assai poco pio Jack ha un piccolo crocifisso d’argento. Il Diavolo, imprigionato, per scappare promette a Jack un altro anno di vita. La successiva notte del 31 ottobre stessa scena: altro desiderio, una bella mela lassù in alto; il Diavolo sale sull’albero per coglierla e Jack intaglia una croce sul tronco: per farlo scendere, si fa promettere che mai l’Inferno reclamerà la sua anima. Cerca invano cambiar vita, il nostro Jack; resta un poco di buono e a farlo morire è il suo fegato spappolato dalle bevute. Ma all’Inferno mantengono le promesse: lui bussa, e non lo vogliono. Da allora Jack O’Lantern vaga con la sua lanterna, una candela dentro una rapa intagliata, in cerca di una casa che più non avrà.

Mito pagano? Non sembrerebbe. Gli irlandesi in America, non disponendo di rape abbastanza grosse, intagliarono le zucche. E i bambini? Halloween è anche la notte della celtica Samhain, in cui le tenebre prevalgono (per poco, presto sarà Natale!) e la distanza tra mondo dei vivi e dei morti è minima, le anime dei parenti defunti vengono a trovarci e la lanterna le guida. I bambini bussano travestiti da anime defunte, chiedono un dolcetto e in cambio recitano una preghiera per i parenti in Purgatorio, affinché trovino presto la via del Paradiso. Certo, un teologo avrà da ridire, e non senza ragione. Ma la lezione del cristianesimo, come ricorda tra i tanti Paolo VI nella sua magistrale esortazione Evangelii Nuntiandi, è di "trasformare dal di dentro le culture", purificandole da ciò che è in contraddizione con il Vangelo, e rendendo tutto nuovo, anche se antico.

Il male di Halloween non sta nelle sue origini. E neanche nel povero Jack, che pure la sua triste sorte se l’è cercata. Il male di Halloween sta nell’aver dimenticato che cosa realmente sia e nella sua commercializzazione esasperata. Restano soltanto i mostri e l’Inferno, spariscono i nostri cari defunti, i Santi e il Paradiso. Satana si serve di Halloween per avvicinare piccoli e meno piccoli al suo culto? Satana si serve di tutto. Ma, se il Vangelo dice il vero nell’episodio in cui cerca di sedurre Gesù, conoscendo bene i veri punti deboli del cuore umano (e anche Gesù, Figlio di Dio, ne aveva uno), usa soprattutto due armi: denaro e potere. Sarai ricco, sarai potente. Desiderio e possesso senza freni. Dimenticati di tutto, scorda il tuo prossimo e pensa solo a te stesso. Ridurre Halloween a un’occasione per far soldi è stupido, più che satanico; il negozio che vende gli sciocchi gadget di Halloween, invece, sta in un centro commerciale che potrebbe risultare ben più satanico, essendo una sorta di santuario pagano votato al denaro e al consumo come primi o perfino unici obiettivi da perseguire nella vita.

Ha fatto dunque più che bene la Diocesi di Milano a organizzare una grande caccia al tesoro alla scoperta delle tracce dei grandi uomini di fede che hanno attraversato la millenaria storia del Cristianesimo; così come la Diocesi di Torino a promuovere una festa alternativa, con una Messa celebrata da Nosiglia e uno spettacolo di musica e canti in piazza. E bene ha fatto quel professore torinese a portare i suoi ragazzi a Lourdes; e benissimo ha fatto la rettoria di San Cataldo a Barletta con la sua adorazione eucaristica notturna. Ma se i nostri bambini chiedono di bussare alle porte chiedendo un dolcetto, raccontiamo loro la storia di Jack e di come sia bello, ricevuto il dolcetto, recitare una preghiera per i cari defunti di chi l’ha loro donato. Satana, in quel momento, sarà impegnato altrove. Magari in una sala videolottery, a divorare denaro e, nei suoi propositi, anime.

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