venerdì 20 maggio 2016
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Cresce ancora la fiducia degli italiani nella Chiesa Cattolica. Firme per l’8xmille in aumento e anche la somma assegnata nel 2016 alla Cei è superiore a quello dell’anno scorso. Precisamente un miliardo 18 milioni e 842mila euro contro i 995 milioni e 462mila euro del 2015. A darne notizia, come ogni anno, un comunicato diffuso al termine dell’Assemblea generale della Cei, che ha provveduto anche a ripartire la somma tra le diverse destinazioni previste dalla legge. In particolare cresce di 5 milioni di euro la quota destinata agli interventi di carità (270 milioni contro i 265 di 12 mesi fa), diminuisce più o meno della stessa misura quella per le esigenze di culto e pastorale (quasi 399 milioni contro i circa 403 milioni e mezzo del 2015), mentre per il sostentamento del clero si passa da 327 a 350 milioni. «Questa cifra - ha spiegato ieri ai giornalisti il cardinale presidente della Cei, Angelo Bagnasco - varia a seconda del numero dei sacerdoti inseriti nel sistema, che comprende anche i presbiteri di altre nazionalità in servizio alle diocesi italiane. I 350 milioni ci permettono di avere un clero totalmente disponibile, con remunerazioni che vanno da un minimo di 800 euro mensili ad un massimo di 1300». Grazie all’8xmille, inoltre, «sono aperti attualmente 700 cantieri per la costruzione di nuove chiese o per i restauri ». Oltre tutto un contributo all’occupazione. Rispondendo poi ad alcune domande, il cardinale ha detto che non gli risulta vi siano Istituti diocesani per il sostentamento del clero commissariati. Si sta provvedendo invece a ridurre i costi degli Istituti più piccoli, grazie a collaborazioni con quelli che hanno maggiori disponibilità. Inoltre esiste già una stretta collaborazione con l’Istituto centrale per il sostentamento del clero, ha spiegato il cardinale, che fornisce agli Istituti diocesani la propria consulenza, così come del resto fa l’Economato della Cei con i Consigli per gli affari economici delle diocesi. È ncessario, infatti, «promuovere un rapporto più organico perché nessuna diocesi si trovi in condizioni di difficoltà». Allo stesso modo è importante fare trasparenza a tutti i livelli. È necessario dotarsi, ove già non ci siano, dei Consigli parrocchiali per gli affari economici, i loro membri devono essere formati adeguatamente non solo sotto il profilo tecnico-giuridico, ma anche per la sensibilità ecclesiale. Infine il presidente della Cei ha raccomandato: «Le parrocchie devono pubblicare i loro bilanci non solo sui bollettini parrocchiali, ma anche sul web, che raggiunge un maggior numero di persone, onde far sapere a 360 gradi quali impieghi abbia avuto l’8xmille». (M.Mu.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
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