sabato 29 agosto 2015
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Un barattolo bianco con tappo rosso e un'etichetta adesiva: benzil benzoato al 20%. Per gli addetti ai lavori è uno dei più efficaci trattamenti contro la scabbia. Per la Farmacia Vaticana è anche un modo nuovo per esercitare la carità e proseguire nel servizio alla persona umana, senza distinzioni di razza, lingua, età e religione. Il barattolo, come riferisce l'Osservatore Romano, contiene un unguento che la farmacia realizza nei propri laboratori per venire incontro alle necessità delle migliaia di immigrati che giungono ogni anno in Italia. La preparazione viene prodotta su richiesta dell'Elemosineria apostolica, che si incarica poi di distribuire il medicinale recandosi periodicamente nei vari centri di accoglienza a Roma per portare la carità del Papa ai bisognosi. Proprio di recente, in una delle strutture più affollate della città – il centro Baobab alla Tiburtina – i volontari dell' Elemosineria hanno consegnato 50 chili del farmaco anti-scabbia, insieme a un centinaio di confezioni di antibiotici e antistaminici, e a una cinquantina di pomate antimicotiche. L'unguento è uno dei preparati galenici che vengono fatti ogni giorno nel laboratorio della Farmacia vaticana. In questi ultimi tempi, tra l'altro, il laboratorio si è rinnovato pur rimanendo fedele all'antica tradizione farmacologica dei Fatebenefratelli, che nel 1874 diedero vita all'istituzione in Vaticano.

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