venerdì 24 aprile 2020
Una direttiva dei Monopoli autorizza la riapertura "nel rispetto delle misure di sicurezza sanitaria". Si parte con "10&Lotto", poi il 4 maggio Lotto e Superenalotto. Restano chiuse le sale slot e scommesse
Dal 27 aprile riparte (gradualmente) l'azzardo nei tabaccai

Ansa

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Riparte l'azzardo. Gradualmente a partire dal 27 aprile e, per ora, solo nelle tabaccherie, ma riparte. "Secondo criteri che privilegino motivi di salute pubblica" e "nel rispetto delle misure di sicurezza sanitaria". Anche se tante famiglie faticano a pagare di che vivere. Niente sale scommesse, sale slot e Vlt, e Bingo, come premeva il mondo dell'azzardo. Ma dopo 45 giorni si rimette in movimento il grande affare, quasi 120 miliardi raccolti lo scorso anno, che era stato sospeso prima dal decreto del Presidente del Consiglio dell'8 marzo, e poi dalle determinazioni del direttore dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli del 12, 21 e 30 marzo. Erano restati solo i Gratta&Vinci e parte dell'azzardo online, quest'ultimo molto ridotto per il blocco di quasi tutte le attività sportive. Ma ora con la "Fase 2" si riprende, prima di tante altre attività economiche. Anche perchè l'azzardo ogni mese porta nelle casse dello stato circa un miliardo di euro.

A indicare la tempistica della ripresa è una nuova direttiva del Direttore dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Marcello Minenna, che porta la data di ieri 23 aprile. Si legge che "con nota prot. n. 123757/R.U. del 22 aprile 2020, il Direttore dell’Agenzia ha informato il Ministro dell’Economia e delle Finanze di voler avviare, in considerazione delle iniziative in fieri e delle tempistiche relative alla c.d. “Fase 2” dell’attuale emergenza epidemiologica, un graduale ripristino delle attività di gioco secondo criteri che privilegino motivi di salute pubblica". Si precisa che "l'Agenzia debba adottare ogni misura finalizzata al contenimento del contagio assicurando i servizi essenziali in materia di giochi, quali le funzioni di controllo". Detto questo si determina che "presso gli esercizi per i quali non vige obbligo di chiusura", cioè soprattutto le tabaccherie che sono rimaste aperte, "dal 27 aprile" è prevista "la ripresa della raccolta dei giochi numerici “10&Lotto”, “Millionday”, “Winforlife” e “Winforlife Vincicasa” le cui estrazioni avvengono da remoto, mantenendo in ogni caso l’obbligo di spegnimento dei monitor e dei televisor" per evitare la permanenza dei "giocatori" delle tabaccherie.

Dal 4 maggio riprenderà "la raccolta dei giochi “SuperEnalotto”, “SuperStar”, “SiVinceTutto SuperEnalotto”, “Eurojackpot”, “Lotto tradizionale” - le cui attività estrazionali e di controllo verranno effettuate nel rispetto delle misure di sicurezza sanitaria - e delle scommesse che implicano la certificazione da parte del personale dell’Agenzia". Una settimana dopo ripartirà la raccolta delle scommesse su eventi sportivi e non sportivi, ivi compresi quelli simulati", ma esclusivamente nei corner e punti scommessa all’interno di bar e locali, non nelle agenzie, mantenendo in ogni caso, anche per questa tipologia, l’obbligo di spegnimento dei monitor e dei televisori. Ripartirà, sempre negli stessi esercizi riaperti, anche la "raccolta tramite dispositivi elettronici del tipo “slot machines”". Niente sale slot, dunque, nè sale Vlt, nè sale bingo, dove è difficile garantire le distanze.

Ricordiamo che La task force capeggiata da Vittorio Colao ha presentato, qualche giorno fa, una tabella relativa alla Fase 2, per riaperture e codici Ateco, con i rischi per tutte le categorie dei lavoratori. Nella tabella in questione il codice (92) riguardante "Attività di lotterie, scommesse, case da gioco" segnala il settore in rosso (valore più a rischio) per quanto riguarda la classe di aggregazione sociale e in arancione (valore medio-alto) la classe di rischio integrato.

Per questo la riapertura sarà graduale ma ci sarà. E arrivano le prime critiche. "C'è l’Italia bloccata e non sappiamo niente di preciso sulla riapertura di imprese, negozi e scuole. Tutto chiaro invece sull'azzardo, per lo Stato la prima industria da far ripartire", scrive su twitter Giorgio Gori, sindaco di centrosinistra di Bergamo, città particolarmente colpita dall'epidemia, e tra le più severe nella regolamentazione dell'azzardo, prima e dopo il coronavirus. Gori, infatti, era andato oltre il blocco deciso da Governo e Monopoli, vietando anche i Gratta&Vinci, seguito da altri sindaci. Non meno critico Stefano Vaccari, responsabile organizzativo del Pd ed ex coordinatore del gruppo di lavoro su azzardo e mafie della Commissione Antimafia. "C’è un Paese bloccato che aspetta di ripartire, in attesa di date e regole certe ma le uniche ad ora sono quelle relative alla ripartenza del gioco d’azzardo. Non è la prima industria a cui dare una risposta. Il gioco d’azzardo può attendere!!". Sullo stesso tono Viviana Beccalossi, presidente del Gruppo Misto nel consiglio della Lombardia e "autrice," della Legge regionale sull'azzardopatia. ""Il Governo ha fretta di tornare a spennare gli italiani con il gioco d’azzardo. È paradossale che mentre i commercianti non sanno ancora quando potranno rialzare le serrande e gli imprenditori hanno le aziende ferme, la priorità è quella di ufficializzare il calendario dei giochi"..

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