mercoledì 28 dicembre 2022
Così la rete degli attivisti italiani ha portato sulla prima linea dell'emergenza tonnellate di aiuti concreti per la popolazione. «A fine gennaio una nuova carovana verso Mykolaiv e Odessa»
La popolazione di Mykolaiv raccoglie l'acqua, resa potabile grazie ai dissalatori donati dalla rete degli attivisti di Stopthewarnow

La popolazione di Mykolaiv raccoglie l'acqua, resa potabile grazie ai dissalatori donati dalla rete degli attivisti di Stopthewarnow - .

COMMENTA E CONDIVIDI

I pacifisti della rete Stopthewarnow scalpitano per tornare in Ucraina prima possibile. «Nelle nostre chat interne continuano a chiederci quando partiranno le prossime carovane della pace. Ci stiamo organizzando per superare le ulteriori criticità create dall’inverno, dovremmo farcela a ripartire intorno alla fine di gennaio», spiega Gianpiero Cofano della Comunità Papa Giovanni XXIII, che coordina la rete italiana alla quale hanno aderito 175 associazioni, movimenti ed enti laici e religiosi impegnati a costruire la pace attraverso azioni umanitarie.

La rete non si è limitata a organizzare quattro carovane di mezzi che tra marzo e ottobre hanno portato centinaia di attivisti a Leopoli, a Odessa, a Mykolaiv e a Kiev. Il flusso di aiuti convogliati in Ucraina, infatti, non si è mai fermato e continua a essere incessante.

Ad oggi, con i fondi raccolti dagli enti e dalle donazioni private, sono stati finanziati dieci pozzi nell’area di Mykolaiv, i cui abitanti sono costretti ad affrontare una gravissima emergenza idrica da quando – nella primavera scorsa – le bombe dell’esercito russo hanno reso inutilizzabile l’acquedotto cittadino. «Sei di questi dissalatori sono già operativi e gli altri entreranno in funzione entro il mese prossimo. Ciascuno di essi è costato 25mila euro e copre il fabbisogno idrico quotidiano di circa cinquemila persone», aggiunge Cofano. «Complessivamente sono quindi in grado di rifornire di acqua potabile una buona fetta della popolazione rimasta a Mykolaiv, costituita in gran parte da anziani».

Alla fine di novembre l’Oms ha lanciato l’allarme freddo in Ucraina per i mesi invernali, ma la rete Stopthewarnow aveva già organizzato da tempo una specifica campagna per l’emergenza freddo, che consiste nell’acquisto di generatori elettrici, stufe, coperte e scorte di gasolio da destinare alle abitazioni private e agli ospedali. Aiuti che di solito vengono recapitati di persona da un piccolo gruppo di volontari italiani rimasti in Ucraina. «Per noi è fondamentale il contatto diretto con la popolazione – prosegue Cofano – perché la nostra missione non consiste soltanto nel recapitare aiuti umanitari. Quelli che portiamo noi sono in realtà “aiuti di pace”, che presuppongono uno scambio e una condivisione delle sofferenze. Per questo motivo siamo stati a Mykolaiv sotto le bombe e siamo rimasti a dormire con gli ucraini in un rifugio antiaereo».

Il bilancio delle attività svolte da Stopthewarnow in dieci mesi di guerra è notevole: quattro carovane di mezzi giunti dall’Italia con a bordo, in totale, cinquecento attivisti e circa trecentocinquanta tonnellate di aiuti, centinaia di profughi evacuati dalle aree più a rischio e dieci dissalatori finanziati.

Finora nessun altro movimento pacifista europeo è riuscito a fare altrettanto. Negli ultimi giorni dell’anno ricomincerà la distribuzione degli aiuti. I volontari rimasti in Ucraina si recheranno a Zaporizhzhya e a Dnipro con un piccolo gruppo di attivisti in arrivo dall’Italia per consegnare pacchi di generi alimentari, prodotti igienici e specifici kit per riparare le finestre delle case colpite dai bombardamenti.

Quanto alle nuove carovane, conclude Cofano, «stiamo pensando di organizzarne un’altra alla fine di gennaio volando fino a Chisinau, in Moldavia, e lì noleggiando alcuni veicoli per raggiungere Odessa e Mykolaiv in poche ore. La grande quantità di materiali raccolti negli ultimi mesi vorremmo convogliarla in un Tir, che ci consentirebbe di trasportare fino a trecento quintali di aiuti con un unico viaggio».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: