venerdì 22 maggio 2020
L'Inail ha diffuso i dati fino al 15 maggio. Seimila casi in più in dieci giorni
Aumentano gli infortuni sul lavoro, causa Covid, tra il personale sanitario

Aumentano gli infortuni sul lavoro, causa Covid, tra il personale sanitario - Fotogramma

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Aumentano le infenzioni da coronavirus nei luoghi di lavoro e, in gran parte, si tratta di personale sanitario dei reparti Covid. Sono tutti con il segno più, i dati diffusi dall'Inail, riguardanti il periodo tra fine febbraio e il 15 maggio. In due mesi e mezzo, i contagi di origine professionale, considerati come infortunio sul lavoro, sono stati 43.399, con un aumento di seimila casi dal 4 maggio. Nello stesso periodo, i casi di contagio con esito mortale sono stati 171, con un aumento di 42 decessi rispetto al monitoraggio precedente. «Circa la metà riguarda il personale sanitario e socio-assistenziale, con i tecnici della salute e i medici al primo posto tra le categorie più colpite», si legge in una nota dell'Istituto di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.

Uomini sessantenni i più a rischio

L’età media dei lavoratori che hanno contratto il virus è di 47 anni per entrambi i sessi, ma sale a 59 anni (58 per le donne e 59 per gli uomini) per i casi mortali. Nove decessi su 10, in particolare, sono concentrati nelle fasce di età 50-64 anni (70,8%) e over 64 anni (19,3%). Il 71,7% dei lavoratori contagiati sono donne e il 28,3% uomini, ma il rapporto tra i generi si inverte nei casi mortali. I decessi degli uomini, infatti, sono pari all’82,5% del totale.

Il primato negativo del Nord-Ovest

A livello territoriale, le regioni di Nord Ovest si confermano le più colpite dalla pandemia. con oltre la metà delle denunce complessive (55,2%) e il 57,9% dei casi mortali. Tra le regioni, invece, più di un’infezione di origine professionale su tre (34,9%) e il 43,9% dei decessi sono avvenuti in Lombardia. Rispetto alle attività produttive, il settore della Sanità e assistenza sociale, che comprende ospedali, case di cura e case di riposo, registra il 72,8% delle denunce (e il 32,3% dei casi mortali), seguito con il 9,2% dall’amministrazione pubblica, con le attività degli organi legislativi ed esecutivi centrali e locali.

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