venerdì 7 febbraio 2020
Da oggi anche online un libro che raccoglie dieci testimonianze di giovanissimi finiti nella gogna mediatica (e anche dei loro carnefici). Con alcune storie positive
#cuoriconnessi, contro il cyberbullismo le parole delle vittime
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Alessia, presa di mira dai compagni di scuola sulle chat e poi anche alla luce del sole perché tacciata di portare sfortuna, ha convissuto per mesi con mal di stomaco, isolamento, paura finché non è riuscita a raccontare. A Sofia è bastato essere così sprovveduta da inviare una sua foto intima al ragazzo di cui era innamorata per finire nel tritacarte dei social media. Peggio è andata ad Ana, che a 15 anni è stata attirata in una chat da un adulto che l'ha plagiata e abusato di lei per mesi.

Dieci storie drammatiche, raccontate in prima persona, racchiuse in un libro utile e bello che da oggi, Giornata contro il bullismo e il cyberbullismo, viene distribuito gratuitamente nei negozi della catena Unieuro o può essere scaricato in versione digitale dal sito www.cuoriconnessi.it.

Ed è questo il titolo del libro "#cuoriconnessi, storie di vite on-line e di cyberbullismo", scritto dal giornalista Luca Pagliari e frutto dell'omonimo progetto di sensibilizzazione e prevenzione realizzato da Unieuro con la Polizia di Stato, che in quattro anni ha affrontato un tour in 42 tappe nei teatri italiani, incontrando oltre 30mila studenti delle scuole primarie e secondarie, oltre a mille professori.

Le storie raccontate nel libro sono vere, verissime, e sono identiche a quelle che conosciamo tutti attraverso le cronache di ogni giorno. C'è Enrico che ha scoperto che la "bravata" compiuta assieme agli amici è un reato bello e buono e ora rischia grosso. Perché aver filmato di nascosto Gloria mentre, un po' stordita, era appartata in camera con un compagno durante una gita scolastica, non è una "scherzo", così come ricattarla e vessarla. Ora che ci sono di mezzo gli avvocati e la polizia, Enrico capisce che "sentirsi i padroni di Gloria", grazie a quelle immagini rubate, è stata una gran vigliaccata e che lei ha sofferto tantissimo. "Forse per noi Gloria non è mai stata un essere umano, ora mi chiedo come abbiamo potuto non vedere che quando piangeva erano lacrime vere quelle che versava".

Il libro lascia parlare loro, le vittime nel loro immenso dolore e i carnefici nella lenta e inesorabile presa di coscienza. Non si tratta di demonizzare gli smartphone, ma solo di comprendere che alcuni comportamenti non sono semplicemente scorretti o sbagliati, bensì reati. Il libro parla anche ai genitori, perché vigilino e non rinuncino mai ad educare.

Considerando che i cellulari hanno anche potenzialità straordinarie, come racconta Alessandra, sopravvissuta ai terremoti nel Centro Italia, che creando una rete con i social ha ritrovato un legame fortissimo con la sua terra e la sua gente. Oppure Issabel, ventenne del Malawi, che sta cercando di realizzare il suo sogno mostrando al mondo il suo talento di stilista attraverso Instagram.

Luci e ombre, ci sarebbe da dire. L'importante è saper riconoscere le une e le altre.


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