sabato 8 maggio 2021
Il ministro propone che nel Dl Sostegni vengano stanziati 50 milioni affinché il Sistema sanitario prenda in carico gratuitamente, con esami diagnostici e terapie, i dimessi dopo forme gravi
Il ministro della Salute, Roberto Speranza

Il ministro della Salute, Roberto Speranza - Ansa

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Controlli e cure gratuiti per 2 anni e un piano di monitoraggio per prendersi carico di tutti i pazienti colpiti da forma grave di Covid-19, dimessi da un ricovero ospedaliero e giudicati guariti. È quanto prevede la misura a cui il ministro della Salute, Roberto Speranza, sta lavorando in vista del decreto Sostegni bis. Il piano si basa sui dati dell'Istituto superiore di sanità, secondo cui sono circa 164mila i pazienti con gravi forme di Covid-19 guariti e dimessi dagli ospedali, più di un terzo dei quali residenti in Lombardia: saranno loro ad essere arruolati nel monitoraggio.

Questi pazienti potranno usufruire per 2 anni, a titolo gratuito e con la totale esenzione del ticket, delle prestazioni diagnostiche e specialistiche ambulatoriali del Servizio sanitario nazionale che rientrano nelle attività di follow-up sulle possibili conseguenze del virus. Un follow-up che servirà anche ad acquisire informazioni sugli esiti di questa patologia, ancora da approfondire ad appena un anno e mezzo dalla sua comparsa.

"Per questo ho proposto che vengano stanziati 50 milioni di euro affinché il Ssn prenda in carico gratuitamente, con esami diagnostici e terapie, tutti i pazienti maggiormente colpiti dal virus anche dopo le dimissioni dalla struttura ospedaliera. Questo provvedimento consentirà, inoltre, di avviare un monitoraggio per acquisire ulteriori dati da mettere a disposizione dei nostri ricercatori", spiega Speranza in una nota in cui si spiegano i dettagli del provvedimento in cantiere.

Perché Covid-19 può lasciare il segno a lungo. E anche a livello internazionale da tempo si discute su come farsi carico delle sequele del virus. Gli scienziati stanno cercando di definire quella sindrome battezzata 'long Covid' e vogliono fotografare anche i danni a più lungo termine provocati dalla malattia grave. Nel pacchetto che è stato previsto figurano prestazioni sanitarie per il controllo delle funzioni più interessate, quella respiratoria, cardiaca, renale ed emocoagulativa: dalle analisi del sangue - esami come emocromo, ves, creatinina, solo per citarne alcuni - all'elettrocardiogramma dinamico, dalla spirometria al test del cammino, fino alla Tac del torace.

L'intenzione è di destinare al follow-up dei pazienti Covid circa 50 milioni di euro fino al 2023, che dovrebbero essere ripartiti in oltre 24 milioni di euro per l'anno in corso, circa 20 milioni per il 2022 e poco meno di 6 milioni di euro per il 2023. Risorse che serviranno appunto per quello che è stato definito Protocollo sperimentale nazionale di monitoraggio, che prevede l'erogazione - esente da ticket - di prestazioni di specialistica ambulatoriale contenute nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) ritenute appropriate anche in base alla severità della sintomatologia del paziente, per la prevenzione e la diagnosi precoce di eventuali esiti o complicanze, per le persone che nel tempo potrebbero riportare effetti cronici in seguito a Covid con quadro clinico severo.

Si tratta spesso di anziani che potrebbero avere conseguenze cardiache e polmonari e nei quali è fondamentale identificare precocemente lo sviluppo di una fibrosi polmonare o di cardiopatie. Per i pazienti in età più avanzata è prevista una valutazione multidisciplinare e in particolare per quelli che hanno sperimentato la terapia intensiva o subintensiva è previsto anche un colloquio psicologico.

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