martedì 26 ottobre 2010
Chiesti anche due anni di reclusione per Claudio Marchiandi, direttore dell'ufficio dei detenuti del Provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria. Sono le richieste sollecitate dai pm nell'udienza preliminare relativa alla morte del geometra di 31 anni arrestato il 15 ottobre 2009 dai carabinieri e deceduto una settimana dopo.
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Due anni di reclusione per Claudio Marchiandi, direttore dell'ufficio dei detenuti e del trattamento del Provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria (Prap) e rinvio a giudizio per tre agenti della polizia penitenziaria e per nove tra medici e infermieri dell'ospedale Sandro Pertini. Sono le richieste sollecitate dai pm Vincenzo Barba e Maria Francesca Loy al giudice Rosalba Liso nell'udienza preliminare (eccezionalmente aperta alla stampa) relativa alla morte di Stefano Cucchi, il geometra di 31 anni arrestato il 15 ottobre 2009 dai carabinieri e deceduto il 22 successivo mentre al Pertini.Marchiandi, il solo tra gli imputati ad aver chiesto il giudizio abbreviato, è accusato di falso e abuso d'ufficio in concorso con la dottoressa Rosita Caponetti. Per la Procura, quello del funzionario è stato un ruolo determinante per far sì che Cucchi, già sofferente per il pestaggio subito da tre agenti mentre si trovava nelle celle del tribunale di Roma in attesa della convalida del suo arresto, venisse ricoverato in una struttura inidonea in relazione alla cura delle patologie manifestate. I pm hanno spiegato come Marchiandi si sia adoperato perché Cucchi venisse ricoverato in una struttura protetta, riservata ai detenuti, «al riparo da sguardi indiscreti». Al Pertini il ragazzo è stato di fatto abbandonato dal personale medico (a cominciare dal primario che ha l'ufficio a pochi passi dal posto letto) che ha omesso ogni cura o ogni terapia, disinteressandosi del suo destino.
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