martedì 9 marzo 2010
La Prima Commissione del Csm: «Inaccettabili episodi di condizionamento della magistratura e di singoli magistrati». «A rischio l'equilibrio stesso tra poteri e ordini dello Stato».
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«Episodi di denigrazione e di condizionamento della magistratura e di singoli magistrati» sono «del tutto inaccettabili» perchè cosi si mette «a rischio l'equilibrio stesso tra poteri e ordini dello Stato sul quale è fondato l'ordinamento democratico di questo Paese». È quanto scrive la Prima Commissione del Csm nella pratica a tutela di diversi magistrati accusati da Silvio Berlusconi di agire per finalità politiche.  Il documento, approvato all'unanimità e che sarà discusso domani pomeriggio dal plenum, contiene anche un «un pressante appello a tutte le Istituzioni perché, sia ristabilito un clima di rispetto dei singoli magistrati e dell'intera magistratura, che è condizione imprescindibile di un'ordinata vita democratica». «L'assunto di una magistratura requirente e giudicante che persegue finalità diverse da quelle sue proprie e, per di più, volte a sovvertire l'assetto istituzionale democraticamente voluto dai cittadini costituisce la più grave delle accuse - scrive la Commissione - ed integra, anche per il livello istituzionale da cui tali affermazioni provengono, una obiettiva e incisiva delegittimazione della funzione giudiziaria nel suo complesso e dei singoli magistrati». E il «discredito» gettato «sulla funzione giudiziaria nel suo complesso e sui singoli magistrati», puòprodurre, «oggettivamente, nell'opinione pubblica la convinzione che la magistratura non svolga la funzione di garanzia che le è propria, così determinando una grave lesione del prestigio e dell'indipendente esercizio della giurisdizione».Facendo proprie le preoccupazioni espresse in più occasioni dal Capo dello Stato, da ultimo nella sua lettera al vice presidente del Csm , i consiglieri affermano che per affrontare «serenamente le auspicate riforme in tema di giustizia è necessario il rispetto tra gli organi Istituzionali, che devono contribuire a garantire un clima sereno e costruttivo». «Non è ammissibile una delegittimazione di una Istituzione nei confronti dell'altra, pena - avverte la Commissione - la caduta di credibilità dell'intero assetto costituzionale». Ed «è indispensabile che non si ripetano episodi di denigrazione e di condizionamento della magistratura e di singoli magistrati», perché «lo spirito di leale collaborazione Istituzionale -  implica necessariamente che nessun organo Istituzionale denigri liberamente altra funzione di rilevanza costituzionale».
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