giovedì 26 aprile 2012
Il premier ha partecipato a Bruxelles all'European Business Summit. Domani è previsto un incontro con il presidente della Commissione europea Barroso. Barnier: 12 misure per la crescita entro settembre. Van Rompuy: non è escluso summit eurogruppo a giugno.​
Draghi all'Ue: misure urgenti per ripartire 
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​Domani incontro Monti-Barroso a Bruxelles. Il presidente del Consiglio, oggi nella capitale belga per partecipare allo European Business Summit, da quanto si apprende resterà a Bruxelles, dove domani mattina incontrerà il presidente della Commissione europea. Al centro del loro incontro, la crisi e le strategie per superarla, insieme alle politiche per la crescita e l'occupazione.L'INCONTRO CON I VERTICI UEPresidente, è riuscito ad imporre alla Ue il tema della crescita?  a questa domanda, rivolta dai giornalisti a Bruxelles, al suo arrivo a una conferenza economica, il premier Mario Monti ha risposto positivamente. "Mi sembra di sì".L'Italia sta facendo un grande sforzo per raggiungere il pareggio di bilancio già nel 2013 e rifiuta "politiche illusorie" e "vecchio stile" che puntano a generare crescita con politiche pro-deficit.L'Italia punta al pareggio di bilancio nel 2013. Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Monti a Bruxelles durante l'European Business Summit. Per ottenere ciò è necessario, ha detto il premier, "evitare politiche keynesiane di vecchio stampo che favoriscano espansione di deficit di bilancio"."Ora l'Europa ha bisogno di aumentare il potenziale di crescita attraverso riforme strutturali". Monti sottolinea che ciò è di responsabilità della Ue e dei singoli stati membri.Bisogna giungere ad un "quadro strategico per la crescita" in Europa, ha detto poi il presidente del Consiglio Mario Monti, spiegando che ciò non deve entrare "in conflitto con la disciplina di bilancio, cui si è arrivati grazie al contributo della Germania e dell'Ue".La riforma del lavoro porterà "più flessibilità per le imprese e più sicurezza per i lavoratori". È quanto ha detto il premier Mario Monti durante l'European business summit a Bruxelles, precisando: "il provvedimento è all'esame del parlamento e credo che presto sarà convertito in legge"."Stiamo lavorando strettamente con la Germania. Per ora non ci sono ricette specifiche": così Mario Monti ai giornalisti che chiedevano se lo scorporo delle spese per investimenti pubblici dai conti pubblici nazionali può essere prevista in chiave anti-crisi."Non è ancora il momento di ricette specifiche", ha detto Monti. "Come sapete, stiamo lavorando in stretto contatto con il governo tedesco e stiamo elaborando diverse varie ipotesi. Nella lettera che su iniziativa italiana è stata inviata da parte di 12 capi di stato e di governo al presidente del consiglio Ue e della Commissione Ue in febbraio vengono specificate varie misure per la crescita".BARNIER, 12 MISURE PER CRESCITA ENTRO SETTEMBRELa Commissione europea proporrà 12 misure chiave per la crescita "entro settembre". Lo ha anticipato il commissario al Mercato interno, Michel Barnier, durante una conferenza sull'integrazione finanziaria alla Banca centrale europea.VAN ROMPUY, NON ESCLUDO SUMMIT EUROGRUPPO GIUGNONon è escluso un vertice dell'Eurogruppo in giugno prima del summit a 27 previsto a fine giugno. Lo ha detto il presidente della Ue Herman van Rompuy, a Bruxelles.IL PATTO TRA ROMA E BERLINONon ci sta, Angela Merkel, ad essere additata come l’"anima nera" dell’Europa, e attraverso il suo portavoce Steffen Seibert fa sapere che nelle ultime settimane le delegazioni della cancelliera e di Mario Monti si sono viste per «promuovere iniziative concrete per la crescita nel prossimo Consiglio europeo di giugno».Più che di scambi tra delegazioni, si dovrebbe parlare di una vera e propria task force italo-tedesca che vede impegnati i ministri Moavero, Passera e il vice dell’Economia Grilli, mentre la "voce" della cancelliera è il suo consigliere politico Meyer-Landrut. Sul tavolo ci sono bozze di direttive e modifiche ai trattati sul mercato unico dei servizi e dell’energia, sullo sviluppo del digitale, sul reindirizzo dei fondi Ue verso formazione, occupazione e piccole-medie imprese. Non un "documento", dunque, ma una serie di strumenti già pronti all’uso. Associati ad un forte pressing su Banca centrale europea ed Eba (il "controllore" delle banche) perché coordinino i loro interventi favorendo l’accesso al credito.I rendez-vous tra i due governi sono ordinari, in particolare è fitta la trama tra Berlino e il ministro alle Politiche comunitarie Enzo Moavero Milanese. Ma se la Cancelleria ha ritenuto di doverli rendere pubblici è per il particolare clima politico dell’Europa, che tra l’ascesa di Hollande in Francia e la crisi olandese mette nel mirino la linea del rigore di Angela Merkel. Il portavoce Seibert si smarca dall’assedio, e - dato significativo - sembra puntare tutto sull’asse con Monti e l’Italia: «Germania, Francia e Italia hanno lo stesso obiettivo, la crescita». Poi la precisazione, perché non si dica che si tratta di un passo indietro: «Siamo d’accordo con Draghi e Napolitano, loro invocano una crescita sostenibile, non ottenuta aumentando i debiti». Quella che «passa per le riforme», ha chiarito nelle stesse ore proprio la Merkel. Non che manchino frizioni tra Berlino e Roma. La Germania è sempre scettica sulla reale portate del debito italiano e sulla capacità di farvi fronte anche dopo il 2013 e, ad esempio, è in corso una vera e propria guerriglia sul concetto di piccola-media impresa (per i tedeschi sono tali quelle fino a mille dipendenti). L’Italia, inoltre, deve mostrare di saper continuare "i compiti a casa" velocizzando i pagamenti della pubblica amministrazione e approvando la direttiva Ue in materia.Ma a Palazzo Chigi gli umori che arrivano da Berlino vengono letti come una vittoria personale di Mario Monti. Il quale, attraverso un primo accordo sul "mercato unico", cerca di aprire la strada verso gli eurobond: 700-800 miliardi per finanziare infrastrutture e stimolare innovazione e ricerca. La spesa per gli interessi potrebbe venire - è il consiglio di chi segue le trattative - dai proventi della Tobin tax, che piace molto a Merkel. La "linea Maginot" di Berlino è nota: che non ci si inventi un debito pubblico europeo che poi cadrà sulle spalle della Germania. Ancora più complicato convincere la cancelliera a sostenere, con importazioni e consumi più elevati, le economie dell’eurozona in difficoltà. Che qualcosa però si stia muovendo nell’inflessibile leader tedesca lo spera, e lo dice, anche il vicecommissario Ue con delega all’industria, l’italiano Antonio Tajani: la Germania deve «mandare in tutta Europa messaggi di sostegno alla crescita», e da Merkel già giungono «segnali positivi», perché anche lei ormai parla di sviluppo «tutti i giorni».Intanto oggi Monti è a Bruxelles per lo European business summit, dove incontrerà i vertici Ue, i leader dell’eurozona e della diplomazia, i capi delle imprese continentali. Solo lui e il primo ministro belga, Elio Di Rupo, insieme a Herman Van Rompuy (presidente del Consiglio Ue) e Josè Manuel Barroso (vertice della Commissione), parleranno in seduta plenaria. Marco Iasevoli

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