giovedì 14 maggio 2020
L'azienda francese lavora anche in partnership con gli Usa, che hanno investito moltissimo. Gli interventi del premier francese, del presidente Macron e della Commissione Europea
Al lavoro sul vaccino in un laboratorio di ricerca in Europa

Al lavoro sul vaccino in un laboratorio di ricerca in Europa - Reuters

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Il colosso farmaceutico francese Sanofi è finito nella bufera dopo che l'amministratore delegato, Paul Hudson, aveva fatto sapere che gli Stati Uniti avrebbero ottenuto per primi il vaccino anti-Covid su cui l'azienda sta lavorando. Oggi la marcia indietro: il presidente di Sanofi France, Olivier Bogillot, ha assicurato alla televisione Bfmtv che, "se gli europei lavorano rapidamente come gli americani" nel sostenere la ricerca, potrebbero ottenere il vaccino contemporaneamente.

Hudson aveva detto ieri all'agenzia di stampa Bloomberg che il governo degli Stati Uniti aveva "diritto al maggior pre-ordine perché ha investito nell'assunzione del rischio" legato alla ricerca. Il vantaggio statunitense, secondo le dichiarazioni, sarebbe potuto essere di giorni o settimane. Una dichiarazione stigmatizzata come "inaccettabile" dalla sottosegretaria all'Economia francese, Agnès Pannier-Runacher. Mentre il primo ministro francese Edouard Philippe ha fatto sapere che il presidente di Sanofi, Serge Weinberg, gli ha dato "tutte le assicurazioni necessarie" sulla disponibilità in Francia di qualsiasi vaccino contro il Covid-19 sviluppato dall'azienda. "Come ha affermato il presidente "Emmanuel Macron, un vaccino contro Covid-19 deve essere un bene pubblico globale", ha twittato Philippe. "La parità di accesso al vaccino per tutti non è negoziabile".

Reuters

Sanofi sta lavorando a due potenziali vaccini contro il coronavirus, uno dei quali in collaborazione con la Biomedical Advanced Research and Development Authority (Barda) americana. In una dichiarazione inviata via e-mail nella serata di ieri, Sanofi ha affermato che la sua produzione negli Stati Uniti sarebbe destinata principalmente al mercato Usa, mentre gli altri siti avrebbero coperto Europa e resto del mondo.

Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha ribadito la necessità che quel vaccino sia "tenuto fuori dalle leggi di mercato". Lo ha reso noto l'Eliseo. "Gli sforzi compiuti negli ultimi mesi dimostrano che è necessario che questo vaccino sia un bene pubblico globale, tenuto fuori dalle leggi del mercato", ha detto Macron. Il capo di Stato riceverà i dirigenti di Sanofi all'inizio la prossima settimana.

Sulla querelle è intervenuta anche la Commissione Europea. "La solidarietà e lo stretto coordinamento sono i modi più efficaci e sicuri per rispondere alla Covid-19 - ha detto il portavoce per la Salute, Stefan De Keersmaecker -. Insieme ai nostri partner globali abbiamo raccolto impegni per 7,4 miliardi di euro: il vaccino contro la Covid-19 deve essere un bene pubblico globale e l'accesso deve essere equo e universale".

Secondo l'Ema (l'Agenzia europea del farmaco), in uno scenario ottimistico il vaccino potrebbe essere disponibile tra un anno, nella primavera del 2021. Al momento sono una dozzina i possibili vaccini in fase di test in Cina, Gran Bretagna, Germania e Stati Uniti. Più cauta l'Oms (l'Organizzazione mondiale della sanità) secondo la quale non solo i tempi potrebbero allungarsi ma non possiamo avere la certezza che si arrivi al vaccino.

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