venerdì 25 marzo 2022
In calo drammatico anche le nascite. Lo afferma il presidente dell'Istat, Gian Carlo Blangiardo
Terapia intensiva, immagine d'archivio

Terapia intensiva, immagine d'archivio - Ansa

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"In Italia tra marzo e dicembre 2020 abbiamo perso 353mila abitanti, una città come Firenze, e nel 2021 un altro calo di 253mila persone: in tutto 606mila persone dall'inizio della pandemia". Così il presidente dell'Istat, Gian Carlo Blangiardo, durante il suo intervento all'evento "Due anni in trincea. La pandemia e la società italiana" organizzato dalla fondazione Cesifin e dall'associazione Neodemos alla fondazione Stensen.

"Questi dati danno una sensazione drammatica", sottolinea Blangiardo che mette in relazione infezioni e decessi "10 milioni di casi registrati e 145mila decessi legati alla malattia" e ribadisce: "Abbiamo vissuto in Italia gli effetti di una guerra, come la Seconda guerra mondiale".

"Per quanto riguarda il tema della natalità - continua il presidente dell'Istat - uno shock come quello che abbiamo vissuto ha influenzato la tendenza riproduttiva del nostro Paese" perchè il "il Covid ha spaventato in maniera consistente durante marzo e aprile nel bilancio del 2020: le nascite di dicembre 2020 per esempio sono state dell'11% minori rispetto all'anno prima, quelle di gennaio 2021 del 13%".

Era successo anche durante altri eventi drammatici, spiega Blangiardo, "confrontando i dati della seconda guerra mondiale del 1941 rispetto all'anno prima si può dire che la guerra un segno l'ha lasciato: gli italiani hanno rallentato, aspettato o rimandato l'idea di mettere al mondo un figlio. Un secondo esempio è la nube tossica di Chernobyl nel maggio 1986: se andiamo a nove mesi dopo, febbraio 1987 scopriamo che i dati
della natalità sono decisamente più bassi".

Cala la curva epidemica​

Intanto embra ripiegare verso il basso la curva epidemiologica in Italia: i nuovi casi, oggi 25 marzo, sono 75.616 contro gli 81.811 di ieri e, per la prima volta dopo tanto tempo, in calo rispetto a sette giorni prima quando erano stati 76.250. I tamponi processati sono 503.973 (ieri 545.302) con un tasso di positività che resta fermo al 15%. I decessi sono 146 (ieri 182) e le vittime totali dall'inizio della pandemia sono 158.582. Stabili le terapie intensive ferme a 447 pazienti (ieri -19) con 49 ingressi del giorno, mentre i ricoveri ordinari scendono di 35 unità (ieri +90) e sono in tutto 8.994. È quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute.


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