martedì 22 giugno 2021
Il tasso di positività è dello 0,43%, in calo rispetto a ieri quando era allo 0,61%
Pazienti vaccinati nel centro anti Covid allestito dalla farmacia Arciero a Napoli dove, oltre al Johnson, sta per partire anche la somministrazione del siero Pfizer per gli over 60

Pazienti vaccinati nel centro anti Covid allestito dalla farmacia Arciero a Napoli dove, oltre al Johnson, sta per partire anche la somministrazione del siero Pfizer per gli over 60 - Ansa

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835 nuovi casi di Covid-19 e 31 morti. Sono questi i numeri di oggi relativi alla pandemia comunicati dal ministero della Salute. Ieri i casi erano stati 495 e 21 le vittime.

Ne complessano risultano 192.882 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia. Ieri erano stati 81.752. Il tasso di positività è dello 0,43%, in calo rispetto a ieri quando era allo 0,61%.

Sono 362 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per il Covid in Italia, con un calo di 23 rispetto a ieri nel saldo quotidiano tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono stati 10 (ieri erano stati 9). I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 2.289, in calo di 101 unità rispetto a ieri.

La regione con più casi odierni è la Sicilia (+133), seguita da Lombardia (+126), Veneto (+96), Campania (+94), Puglia (+92) e Lazio (+74). I contagi totali salgono così a 4.254.294.

Prosegue in tutta Italia la campagna vaccinale. Adesso l'iniezione può essere fatta anche in molte farmacie da Nord a Sud, da Torino a Napoli. Ma anche in parrocchia.

Il vaccino in parrocchia​

Vaccini in parrocchia: accade a Genova, nella chiesa dei Diecimila Martiri Crocifissi di Via Canevari. "Mi dicono che in Liguria siamo stati la prima chiesa a prestarsi in questa campagna vaccinale - ha scritto il
parroco, don Mario Leonardi, in un articolo pubblicato sul settimanale cattolico 'Il Cittadinò -. Credo - ha aggiunto - che sia uno dei tanti modi con cui in tutte le nostre parrocchie viviamo la famosa espressione di Chiesa in uscita" tanto che "anche i nostri vescovi recentemente ci hanno incoraggiato nel mettere a disposizione i nostri spazi e ne sono testimone". Il parroco, si legge nel testo, ha accolto "la proposta lanciata dalla vicina Farmacia Gemma di Corso Monte Grappa di un comodato gratuito per offrire i nostri spaziosi locali nelle prossime vaccinazioni". Don Mario è sensibile al tema. "Avendo vissuto io stesso il Covid sulla mia pelle, mi è sembrato ancor più giusto permettere nel nostro piccolo una più rapida vaccinazione possibile".

Discoteche verso la riapertura a luglio​

"Entro i primi dieci giorni di luglio le discoteche potranno aprire e penso che il criterio del green pass possa essere applicato anche alle discoteche". Lo ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, alla radio su RTL 102.5. "Ho appena avuto un colloquio su questo con il ministro Speranza. Questa settimana - ha precisato - indicheremo una data in cui le discoteche potranno tornare a fare le loro attività, perché questo settore è ad oggi, rimasto l'unico senza avere una prospettiva e credo sia dovere della politica dare una risposta anche a questo".

L'esperimento: serata in discoteca a San Marino​

Un esperimento in Riviera ma non in territorio italiano che, almeno secondo gli organizzatori, può rappresentare un modello per garantire l'apertura in sicurezza delle discoteche nel nostro Paese il prima possibile. L'evento di sabato scorso a San Marino, con 2.700 persone entrate con green pass per ballare nel maxi parcheggio del club del tiro al volo, avrebbe portato a "risultati rassicuranti", spiegano gli ideatori.

Dopo l'appello lanciato nel vuoto per la sperimentazione italiana in due discoteche di Gallipoli e Milano, i gestori delle discoteche rilanciano la proposta per ripartire, stavolta alla luce dell'esperienza sammarinese. A organizzarla è stato il titolare del "Musica" di Riccione e di altri due locali, Tito Pinton: "quello che abbiamo fatto dimostra che si può riaprire anche in Italia. Al momento non mi risultano contagi dopo quell'evento e nessuno dei miei dipendenti ora è positivo". Ma il gestore avverte: "se non si riapre sarò costretto a replicare a San Marino, nonostante io abbia tre locali in Italia, dove invece si può ripartire. Il problema però è politico: ormai siamo considerati degli untori".

I 2.700 ragazzi arrivati da tutta Italia, che sabato scorso hanno ballato dalle 22 alle 5, hanno pagato un biglietto ma per poter entrare era anche necessario esibire il certificato vaccinale, in alternativa quello di
tampone negativo nelle ultime 48 ore o infine quello di avvenuta guarigione dal Covid: in pratica il green pass, rispettando la regola invocata per l'apertura delle discoteche anche in Italia. A fare i controlli, chiedendo di utilizzare la macherina -"ma era solo vivamente raccomandata, non obbligatoria", precisa
Pinton - erano decine di steward e all'esterno, a vista, anche uomini della gendarmeria sammarinese. "Alcuni la indossavano,altri no. E quasi tutti ballavano serenamente", aggiunge soddisfatto il gestore.

Ora la prima data utile per la ripartenza è il 4 luglio, secondo quanto auspica Maurizio Pasca, presidente del Silb,associazione di categoria dei locali con sale da ballo: "andare oltre sarebbe insostenibile - dice - ci aspettiamo buonsenso. Il Governo non ci faccia perdere il primo week end di luglio perché le nostre attività sono aperte al massimo due volte a settimana. Per il Paese quella data non cambierebbe nulla, ma a noi tanto. Anche perché la gente già va lo stesso a ballare in decine di locali che, tra l'altro, sono aperti senza green pass. Quindi ci facciano riaprire e il ministero dell'Interno vigili sull'abusivismo".




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