venerdì 18 giugno 2021
È allarme per la carenza di richiami, si rischia di bloccare la campagna di immunizzazione. Il Regno Unito si avvia verso il picco di infezioni da variante Delta
Vaccino anche in farmacia. Inaugurazione del nuovo hub per le vaccinazioni della farmacia San Salvario a Torino

Vaccino anche in farmacia. Inaugurazione del nuovo hub per le vaccinazioni della farmacia San Salvario a Torino - Ansa

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1.147 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 1.325. Sono invece 35 le vittime in un giorno, mentre ieri erano state 37.

Sono 216.026 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia. Ieri erano stati 200.315. Il tasso di positività è dello 0,5%, in leggero calo rispetto a ieri quando era allo 0,7%.

Sono 416 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per il Covid in Italia, con un calo di 28 rispetto a ieri nel saldo quotidiano tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri, secondo i dati del ministero della Salute,
sono stati 11 (ieri erano stati 15 ). I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 2.680, in calo di 208 unità rispetto a ieri.

I casi dall'inizio dell'epidemia sono 4.250.902, i morti 127.225.

I dimessi ed i guariti sono invece 4.031.605, con un incremento di 7.648 rispetto a ieri, mentre gli attualmente positivi scendono a 92.072, in calo di 6.536 nelle ultime 24 ore. In isolamento domiciliare ci sono 88.976 persone (-6.300 rispetto a ieri).

Le Regioni devono provvedere a prenotare gli over 60 e "comunicare alla struttura commissariale entro il 15 luglio prossimo il numero di soggetti impossibilitati ad aderire alla campagna per motivi sanitari e il numero di soggetti che hanno manifestato la volontà di non aderire alla campagna, suddiviso per classi di età". Lo chiede il Commissario per l'Emergenza, Francesco Figliuolo, in un passaggio della sua lettera inviata oggi alle Regioni.

La pandemia in Europa, numeri e tendenze

Nella maggior parte dei Paesi europei tutte le curve dell'incidenza sono in discesa o si appiattiscono
su livelli molto bassi, ma ci sono delle eccezioni: il Regno Unito, che nelle ultime settimane ha visto un notevole aumento dei casi a causa della variante Delta e che si sta avviando verso il picco, mentre i casi sono ancora numerosi in Russia, Spagna Portogallo e Turchia.

Lo indica l'analisi condotta dal matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo 'Mauro Piconè del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iac).

"Nel Regno Unito la curva dell'epidemia sale, ma dovrebbe raggiungere il picco la prossima settimana, anche se il significativo aumento del 17 giugno non è in linea col trend", osserva il matematico. Curva in salita anche in Portogallo, dove "la crescita è stata di tipo lineare fino a due giorni fa, quando ha cominciato ad accelerare. I dati dei prossimi giorni - aggiunge - ci diranno se il regime di crescita stia effettivamente cambiando".

In Russia la curva dell'epidemia "sembra aver superato il picco da 3-4 giorni, ma anche in questo caso la conferma arriverà con i dati dei prossimi giorni".

Merita attenzione anche la Spagna, dove la decrescita dei casi procede molto lentamente e i valori non sono bassi, con un'incidenza di 66 casi a settimana per 100.000 abitanti. Una situazione molto simile si osserva in Turchia: anche qui la decrescita è molto lenta e l'incidenza è di 50 casi a settimana per 100.000 abitanti.

In generale, considerando che in Italia l'incidenza media è di 19 casi a settimana per 100.000 abitanti, sono 23 i Paesi europei ad avere un'incidenza maggiore, eccoli di seguito, secondo i calcoli di Sebastiani: Gran Bretagna (75), Spagna (66), Bielorussia (60), Lettonia e Russia (59), Portogallo (55), Olanda e Danimarca (53), Turchia (50), Grecia (48), Slovenia e Irlanda (45), Lituania e Belgio (44), Svezia (42), Francia (35), Estonia e Lussemburgo (29), Svizzera (28), Norvegia (24), Montenegro e Croazia (22).

Troppi Paesi senza la seconda dose del vaccini. Allarme​

Decine di Paesi non sono in grado di somministrare il richiamo dei vaccini anti-Covid per mancanza di dosi. L'allarme è arrivato dall'Oms. "Abbiamo un numero enorme di Paesi che hanno dovuto sospendere la loro
campagna di vaccinazione per la seconda dose, 30 o 40 Paesi", ha affermato Bruce Aylward, responsabile presso l'Oms per la supervisione del sistema di distribuzione internazionale Covax.

"L'intervallo (tra le due iniezioni) è ora più lungo di quanto vorremmo", ha rilevato, spiegando che Covax era in trattative dirette con AstraZeneca ma anche con il Serum Institute of India, che dovrebbe produrre la maggior parte delle dosi per il programma internazionale, ma invece è soggetto al divieto di esportazione a fronte delle necessità della stessa India. Un intervallo troppo lungo tra due dosi può facilitare l'emergere di varianti più pericolose o contagiose.

I Paesi in difficoltà si trovano in particolare nell'Africa sub-sahariana, ma anche in America Latina, Medio Oriente e Asia meridionale, in particolare i vicini dell'India come il Nepal e lo Sri Lanka, che devono affrontare una grave ondata di infezioni. Fino a ieri il sistema Covax ha erogato solo 88 milioni di dosi in 131 Paesi, ben al di sotto di quanto inizialmente previsto.

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