venerdì 1 luglio 2022
Siglato e condiviso il Protocollo di sicurezza per i dipendenti privati. Il virus corre: tasso di positività oltre il 28%
Una lavoratrice in smart working

Una lavoratrice in smart working - Ansa

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Sono tra i pochi luoghi dove le mascherine ancora si vedono, ed ecco perché la raccomandazione di mantenerle potrebbe non influire affatto sull’impennata dell’epidemia da Covid in corso nel nostro Paese. Ma tant’è: il virus, ormai è chiaro, ci accompagnerà fino all’autunno e molto oltre, è bene attrezzarsi salvando il salvabile.

E in questa direzione s’è mosso il tavolo tra i ministeri di Lavoro, Salute, Sviluppo economico, l’Inail e le parti sociali riunitosi ieri con l’obiettivo di mettere a punto un testo aggiornato del Protocollo sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Mascherine Ffp2, dunque, incentivo allo smart working (ritenuto «utile per contrastare la diffusione del contagio, soprattutto con riferimento ai lavoratori fragili, maggiormente esposti») e misurazione della temperatura all’ingresso, che non deve superare i 37 gradi e mezzo: queste le misure – raccomandate – che secondo gli esperti serviranno a contrastare il virus alla luce dell’attuale andamento della pandemia.

Le mascherine filtranti Ffp2, in particolare, restano un punto di riferimento fondamentale, come era stato già stabilito per i lavoratori nel pubblico, anche per i dipendenti del settore privato. Il datore di lavoro dovrà assicurarne la disponibilità e l’utilizzo «nei contesti a maggior rischio».

Previste, poi, la sanificazione periodica dei locali e delle postazioni di lavoro, la necessità di ingresso e uscite scaglionate se possibile e la ventilazione continua dei locali. Nessun cambiamento invece per le norme contro il Covid e la tutela dei lavoratori fragili nella pubblica amministrazione. «Le indicazioni non sono infatti cambiate», ha fatto sapere in una nota il ministero guidato da Renato Brunetta. E per il futuro il ministro del lavoro Andrea Orlando, ha spiegato di ritenere che «lo smart working non sarà usato come nei mesi del lockdown», ma che comunque sarà utilizzato più di quanto avveniva prima.

Le misure aggiornate si inseriscono in un contesto profondamente mutato rispetto a qualche settimana fa, che non interessa solo l’Italia. Tanto che l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) si aspetta «alti livelli» di Covid-19 quest’estate in Europa e ha chiesto un attento monitoraggio del virus dopo che i casi giornalieri sono triplicati nell’ultimo mese.

Nel nostro Paese gli indici sono tutti in rialzo. Il nuovo monitoraggio della Fondazione Gimbe rileva «un’impennata» di nuovi casi settimanali, che in 7 giorni è stata del 50,4%, andata di pari passo a una crescita del 24% dei tamponi effettuati. Una crescita che si riflette sul fronte ospedaliero, facendo segnare un rialzo settimanale del 25,7% dei ricoveri in area medica e del 15% in terapia intensiva.

Ma a crescere, del 16,3%, sono anche i decessi. E resta elevato anche il numero dei casi giornalieri: 83.274 in 24 ore, rilevati per mezzo di 296.030 tamponi tra antigenici e molecolari, con il tasso di positività al 28,1%. Non è mai stato così alto.

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