venerdì 19 marzo 2021
Lazio e Molise potrebbero passare all'arancione. Monitoraggio settimanale Iss: l'indice di trasmissibilità Rt fermo a 1,16 e sopra la soglia di 1 in sedici Regioni/Province autonome
Sardegna e Molise in arancione. L'Rt non cala, intensive occupate al 36%

Ansa

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Sardegna e Molise passano in arancione da lunedì 22 marzo. Lo prevede l'ordinanza che il ministro della Salute Roberto Speranza firmerà in serata e che entrerà in vigore da lunedì 22 marzo. La Campania invece resta rossa insieme a: Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Lazio, Marche, Friuli Venezia Giulia, Trento, Puglia e Veneto.

In arancione anche Toscana, Umbria, Liguria, Sicilia, Calabria, Basilicata, Abruzzo, Valle D'Aosta e Bolzano.

In Abruzzo​ gran parte dell'area metropolitana Pescara Chieti, tra cui i due capoluoghi di provincia, esce dopo oltre un mese dalla zona rossa "alleggerita" disposta dalla Regione Abruzzo per far fronte all'impennata di contagi registrata da febbraio in poi. Solo Montesilvano e Città Sant'Angelo conservano ancora valori sopra i 250/100.000 settimanali.

I numeri di oggi: 25.735 positivi, 386 morti

Si contano 25.735 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 24.935. Sono invece 386 le vittime in un giorno (ieri erano state 423).

Sono 364.822 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia. Ieri i test erano stati 353.737. Il tasso di positività è del 7%, stabile rispetto a ieri.

Ammontano a 3.364 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per Covid in Italia, 31 più di ieri nel saldo tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri in rianimazione sono 244, secondo i dati del ministero della Salute (ieri erano stati 249). Nei reparti ordinari sono invece ricoverate persone, con un incremento di 164 unità nelle ultime 24 ore.

Con 64.999 tamponi effettuati, sono 5.518 i nuovi positivi in Lombardia con il tasso di positività stabile all'8,4% (ieri 8,6%). Aumentano i ricoverati in terapia intensiva (+2, 788) e negli altri reparti (+52, 6.796). I decessi sono 80 per un totale complessivo 29.631 morti in regione dall'inizio della pandemia. Per quanto riguarda le province, è sempre la Città metropolitana di Milano la più colpita con 1.471 nuovi casi, di cui 543 a Milano città, seguita da Brescia (909) e Monza (610).

L'indice Rt in Italia​

È stabile l'indice Rt in Italia: nell'ultima settimana è a 1,16, come la settimana scorsa. Sempre superiore, dunque, alla soglia di 1. Sale invece a 264 l'incidenza (nuovi casi su 100mila abitanti), che supera la soglia critica fissata a 250. In tredici regioni/province autonome (erano 11 una settimana fa) è stata superata la soglia critica anche dell'occupazione delle terapie intensive. Sono i dati emersi dal Monitoraggio settimanale dell'Istituto Superiore della Sanità (Iss) e del ministero della Salute.

In serata, sulla base di questi dati, è attesa la valutazione della Cabina di regia per eventuali cambi di colore. I dati fanno ipotizzare che la Sardegna debba lasciare la zona bianca (l'incidenza è buona, 43 casi per centomila, ma l'Rt medio è salito a 1,08) mentre Lazio e Molise potrebbero passare dal rosso all'arancione. Potrebbe essere ancora rosse, fino a Pasqua, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Piemonte, Marche, Lombardia, Campania, Trento, Puglia, Valle D'Aosta e Veneto.

Sedici Regioni/Province autonome hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Tra queste, una Regione (Campania) ha un Rt con il limite inferiore maggiore di 1,5 compatibile con uno scenario di tipo 4, e due (Piemonte e Friuli Venezia Giulia) hanno un Rt con il limite inferiore maggiore di 1,25, compatibile con uno scenario di tipo 3. Dodici Regioni hanno un Rt nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno.

L'incidenza schizza da 225 a 264 (soglia è 250)

Si osserva un ulteriore aumento dell'incidenza a livello nazionale, che supera la soglia di 250 casi settimanali per 100.000, dato che impone il massimo livello di mitigazione possibile. Nel periodo 12-18 marzo l'incidenza è risultata di 264 per 100.000 abitanti. La scorsa settimana il valore era di 225,64 per 100.000.

Terapie intensive, l'occupazione passa da 31 a 36% (soglia è 30)

Il tasso di occupazione nelle unità di terapia intensiva a livello nazionale è complessivamente in forte aumento e sopra la soglia critica. Ha raggiunto infatti il 36%, dal 31% della settimana precedente. Il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in forte aumento: da 2.756 (9 marzo) a 3.256 (16 marzo).

Il monitoraggio indica inoltre che il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è arrivato alla soglia critica (40%) con un forte aumento nel numero di persone ricoverate: da 22.393 del marzo scorso a 26.098 del 16 marzo.

Livello di rischio alto in 10 regioni

Si continua ad osservare un livello generale di rischio alto: dieci Regioni (stesso numero della settimana precedente) hanno un livello di rischio alto. Le altre 11 Regioni/Province autonome hanno una classificazione di rischio moderato (di cui sette ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane).

Tutte le Regioni/Province autonome, tranne sei, hanno riportato allerte di resilienza. Due di queste (Campania e Veneto) riportano molteplici segnali di allerte di resilienza.

Aumentano i casi non associati a catene di trasmissione

Aumentano ancora i nuovi casi non associati a catene di trasmissione: il monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) relativo al periodo compreso fra il 12 e il 18 marzo indica che sono a 54.964,rispetto ai 50.256 della settimana precedente. Il 28,2% dei casi, inoltre, è stato rilevato attraverso l'attività di tracciamento dei contatti, il 37,2% sulla base della comparsa dei sintomi, il 20,5% attraverso attività di screening e per il 14,1% dei casi non era disponibile tale informazione.

Intanto in Europa oltre un milione di morti​

I morti per Covid in Europa hanno superato il milione, secondo un conteggio della Reuters riportato sul suo sito online. Il Vecchio Continente - 51 Paesi, tra cui l'Ue, il Regno Unito, la Russia e altri - ha circa il 35,5% dei decessi nel mondo e il 30,5% del totale dei contagi. Dall'inizio della pandemia i morti sono stati 1.000.062 e le infezioni 37.221.978.



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