martedì 26 luglio 2022
Mai così tanti i decessi dallo scorso 22 febbraio, anche se con diversi recuperi di vecchie notifiche. Crescono anche terapie intensive e i ricoveri "ordinari"
In aumento i ricoveri nelle terapie intensive di persone affette da Covid

In aumento i ricoveri nelle terapie intensive di persone affette da Covid - Ansa, immagine d'archivio

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Ancora in calo la curva epidemica in Italia, ma i morti registrano un'impennata. Oggi sono 88.221 i nuovi casi Covid, contro i 23.699 di ieri ma soprattutto i 120.683 di martedì scorso. I tamponi effettuati sono 446.718 (ieri 122.550) con un tasso di positività che sale lievemente, dal 19,3% al 19,7%. Ma si registra un balzo dei decessi, ben 253 nelle ultime 24 ore (ieri 104), mai così tanti dallo scorso 22 febbraio, anche se con diversi recuperi di vecchie notifiche. Sono 171.232 le vittime dall'inizio della pandemia. In aumento le terapie intensive, 8 in più (ieri +21): in tutto sono 426 con 61 ingressi del giorno. Aumenta anche il numero dei ricoveri ordinari: sono 43 in più (ieri +156), per un totale di 11.124. È quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute. La regione con più casi Covid odierni è la Lombardia con 13.130 contagi, seguita da Campania (+9.167), Veneto (+9.049), Puglia (+7.346) e Lazio (+6.892). I casi totali dall'inizio dell'epidemia salgono a 20.772.833. I dimessi/guariti delle ultime 24 ore sono 107.347 (ieri 39.496) per un totale che sale a 19.206.168. Gli attualmente positivi scendono di 18.949 unità (ieri -15.483) e sono in tutto 1.395.433, di cui 1.383.875 in isolamento domiciliare.

Ha cambiato tutto, la fiammata estiva di Omicron 5 che si sta lentamente esaurendo in questi giorni (pur con strascichi drammatici, visto che oggi il Bollettino del mistero della Salute ha registrato ben 253 decessi in un giorno: un numero che non si toccava da fine febbraio). Non solo perché con quasi 4 milioni di italiani contagiati nello spazio di due mesi – ma per gli esperti sono stati almeno tre volte tanti, cioè 12 milioni – e i ricoveri che sono aumentati, sì, ma senza innescare emergenze, i vaccini (per altro costruiti sul primo ceppo di Covid e non sulla variante) hanno confermato la loro efficacia e la capacità di garantire una sostanziale convivenza col virus.

Circolazione alta del virus e contagi alle stelle, infatti, sono brutte notizie ma significano anche immunità diffusa: uno “scudo” naturale con cui sarà più facile del previsto affrontare l’autunno, quando la vita tornerà a svolgersi al chiuso e il virus a diffondersi. E quando, soprattutto, saremo chiamati tutti a una nuova somministrazione: stavolta con un vaccino aggiornato, quasi certamente anche calibrato per contrastare l’influenza stagionale. Insomma, l’estate calda del Covid porterà anche qualche vantaggio, che ora anche le autorità sanitarie cominciano a intravedere.

Non a caso oggi ha preso forma per la prima volta l’ipotesi – soltanto fino a una mese fa vituperata dai più – di una riduzione, se non proprio di un annullamento, dell’isolamento per i positivi: «Io credo che l’obiettivo sia convivere con il virus, e la convivenza significa anche rivedere e rivalutare le regole in caso di contagiati senza sintomi» ha spiegato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, annunciando una revisione delle normative già nei prossimi giorni. «Il passo successivo credo sia considerare l’ipotesi, in caso di positivi senza sintomi, di eliminare del tutto la quarantena: altrimenti, con tutti questi positivi, il rischio è trovarci involontariamente a bloccare di nuovo il Paese».

Una scelta che andrà presa ben prima dell’insediamento del nuovo governo, a fine settembre, quando le scuole saranno già ricominciate e la vita lavorativa sarà tornata ai ritmi ordinari. L’Italia d’altronde è il Paese rimasto più prudente sul fronte dell’obbligo di quarantena: sono ancora 10 i giorni di isolamento previsti dal primo tampone positivo (7 per i tri-vaccinati) contro i 5 di Germania, Francia, Grecia e la sola raccomandazione di indossare la mascherina nel resto d’Europa, dove l’obbligo di restare a casa è stato abolito. La vicina Austria, tanto per fare un esempio, ha scelto per questa linea proprio nella giornata di ieri: dal primo agosto sarà possibile andare a lavorare anche se positivi, ma solo con la mascherina Ffp2 indossata.

Della situazione sul fronte dei contagi, si diceva all’inizio: la fase espansiva da Omicron 5 è terminata, nelle ultime 24 ore si sono registrati 88.221 nuovi casi (cioè il 26% in meno rispetto a una settimana fa), con il tasso di positività al 19,7%. Ancora fluida la situazione dei ricoveri, con le terapie intensive tornate a salire leggermente (+8), così come i ricoverati nei reparti ordinari (+43), in una situazione di sostanziale stabilità negli ospedali: i pazienti gravi di Covid sono in questo momento 434 da Nord a Sud, ovvero il 4% del totale di quelli che si trovano nelle rianimazioni del Paese, e questo a fronte di un numero ancora altissimo di contagi.

Diversa, invece, la situazione sulla curva della mortalità, da sempre in ritardo di almeno due settimane rispetto a quella della diffusione epidemica: non a caso è di ieri il record dei decessi giornalieri, tornati a quota 253, cioè ben il 43% in più rispetto a quelli registrati sette giorni fa. Perché anche il numero delle vittime torni a scendere, ancora una volta, servirà più tempo. Perché non aumenti più, quarte dosi a tappeto tra anziani e fragili.

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