sabato 2 luglio 2022
Altri 85mila casi, ora quasi un milione di italiani è positivo al virus. L'allarme dell'Iss: «In forte aumento le autodiagnosi, cioè i casi non segnalati alle Asl». Appello al vaccino per gli over 80
Caduta la maggior parte delle restrizioni, ci si muove ormai liberamente. Ma con Omicron 5 i contagi sono in salita

Caduta la maggior parte delle restrizioni, ci si muove ormai liberamente. Ma con Omicron 5 i contagi sono in salita - Ansa

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La curva dei contagi di Covid-19 continua a salire, effetto della variante Omicron 5 che alcuni definiscono il virus più contagioso sinora conosciuto. Crescono anche i ricoveri, ma senza per ora provocare affanno al Servizio sanitario. Intanto segna il passo il ricorso alla quarta dose per gli over 80 e i fragili. E c’è chi guarda già alla riapertura delle scuole. Intanto le Regioni stanno prorogando l’attività delle Usca, le Unità speciali di continuità assistenziali: dopo il Lazio, anche le Lombardia ha permesso la proroga dei contratti del personale, e l’Emilia-Romagna ha convocato per lunedì un tavolo di confronto.

Sabato il bollettino quotidiano ha registrato 84.700 nuovi casi e 63 decessi legati al Sars-Cov-2. Sono cresciuti di 205 i ricoveri nei reparti ordinari e di 11 quelli nelle terapie intensive. Aumentati di 36.558 anche le persone attualmente positive al virus, che si avvicinano ormai al milione di unità.

Il report settimanale esteso (con dati al 28 giugno) dell’Istituto superiore di sanità (Iss) segnala che «nel corso dell’ultima settimana risultano in aumento il numero di casi segnalati, le ospedalizzazioni e i ricoveri in terapia intensiva, mentre i decessi risultano ancora in diminuzione». In particolare sono stati notificati 583.029 nuovi casi e 213 decessi, ma soprattutto – riferisce l’Iss – aumentano le reinfezioni: sono il 9,5% dei casi, in aumento rispetto all'8,4% di appena una settimana fa. Quanto alle varianti circolanti, l’Iss osserva che «sebbene i dati siano ancora in fase di consolidamento», la variante BA.5 (Omicron 5), è passata dal 23,74% nella settimana 6-12 giugno al 60,71% in quella 20-26 giugno. Per l’Iss «c’è verosimilmente stato un forte aumento della quota di persone che hanno avuto un’infezione non notificata ai sistemi di sorveglianza per motivi legati a fenomeni di sottodiagnosi o “autodiagnosi”».

Sul campo, il segretario nazionale della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) osserva che «come medici di famiglia stiamo osservando un incremento esponenziale del contagio Covid, con numeri mai osservati in oltre 2 anni di pandemia». E il presidente nazionale del Servizio sanitario di urgenza 118, Mario Balzanelli, segnala l’aumento di casi di «polmoniti provocate dalla Omicron BA.5». E l’infettivologo Carmelo Iacobello (ospedale Cannizzaro di Catania) commenta che la variante Omicron 5 ha un R0 di 13, cioè passa da un individuo a 13, «che è il più alto in assoluto sinora registrato tra tutti i virus», una velocità «che lo rende tale da superare gli effetti neutralizzanti degli ultravioletti». Preoccupato il virologo Fabrizio Pregliasco (direttore sanitario dell’ospedale Galeazzi di Milano), che richiama la necessità della quarta dose di vaccino per coloro per i quali è raccomandato: «È fondamentale per gli over80 e per i fragili». Tuttavia «oltre 4 ultraottantenni su 5 sfuggono ancora al secondo booster». E stigmatizza la «narrazione sbagliata», anche di «alcuni medici di famiglia», per cui sarebbe meglio aspettare «il vaccino nuovo, aggiornato alle varianti circolanti». «Il vaccino oggi disponibile – obietta Pregliasco – si basa su un virus ancora in grado di rilanciare la risposta immunitaria, specie quella delle cellule T della memoria, determinando un rinforzo della protezione complessiva».

Ci si interroga già sull’autunno: il virologo Roberto Burioni (Università Vita-Salute San Raffaele di Milano) osserva che «si stanno spendendo decine di miliardi per finanziare la ristrutturazione delle case private e si trascura il miglioramento dell’aerazione delle aule scolastiche». E tuttavia «dobbiamo garantire l’attività didattica in presenza. È stata devastante quella a distanza».

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