martedì 16 marzo 2021
Le vaccinazioni continuato per i soggetti più anziani. Sconvolto il calendario per chi era in attesa del prodotto sospeso in via cautelativa. Intanto aumentano i ricoveri nelle terapie intensive
Una terapia intensiva

Una terapia intensiva - Ansa

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Tornano sopra i 20mila (20.396) i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute, che portano il totale a 3.258.770. Ieri i casi individuati erano stati 15.267. Sono invece ben 502 le vittime in un giorno (ieri erano 354) per un totale dall'inizio dell'emergenza di 103.001. Era dalla fine di gennaio che non si registrava un numero di morti così alto: il 26 gennaio infatti furono 541.

La curva dei decessi è in salita pressoché continua dallo scorso 1 marzo 2021, quando si toccò il punto più basso dell'anno, 191.

Sono 369.379 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri i test erano stati 179.015. Il tasso di positività scende al 5,5%, in calo di ben 3 punti rispetto a ieri quando era stato dell'8,5%.

L'aumento dei decessi è correlato anche a un aumento della pressione sui reparti ospedalieri Covid e sulle terapie intensive. Sono 3.256 (3.157) i pazienti ricoverati in terapia intensiva per Covid in Italia, 99 più di ieri nel saldo tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri in rianimazione, secondo i dati del ministero della Salute, sono stati 319 (ieri erano 243). Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 26.098 persone, con un incremento nelle ultime 24 ore di 760.


Controlli più severi in vista delle vacanze pasquali

Proprio per frenare la terza ondata in corso, il Governo, con il decreto legge del 13 marzo firmato da Mario Draghi, ha introdotto misure più restrittive che hanno ridisegnato l'Italia in rosso-arancione, Sardegna bianca a parte. La circolare inviata oggi dal capo di Gabinetto a tutti i prefetti offre le indicazioni a chi ha il compito di applicare quelle misure, le forze dell'ordine. A queste ultime, segnala il documento, è richiesto "un particolare sforzo operativo che incida significativamente sul dispositivo dei controlli", che vanno svolti "con accuratezza" e concentrati "specificamente nelle aree urbane più sensibili, potenzialmente interessate da fenomeni di assembramento, specialmente in corrispondenza delle giornate festive e prefestive". Nel periodo pasquale, poi, servono "mirati controlli lungo le strade di scorrimento extra-urbano, potenzialmente interessate da flussi di traffico più intensi". Uguale attenzione andrà rivolta "alle stazioni aeroportuali e ferroviarie, come pure agli altri snodi della mobilità urbana".

Vaccinazioni in difficoltà per lo stop ad AstraZeneca​

La sospensione cautelativa delle vaccinazioni con AstraZeneca ha intanto prodotto disagi ed incertezze. In ogni caso le vaccinazioni continuano. Il calendario è sospeso in attesa di una nuova definizione solo per chi era in attesa di una dose di AstraZeneca. Di sicuro la campagna di vaccinazione in Italia ha subito un serio rallentamento.

Secondo fonti di Palazzo Chigi, la durata della sospensione è stimabile in quattro giorni complessivi, fino al pronunciamento dell'Ema e quindi dell'Aifa, con un impatto di 200 mila vaccinazioni in meno. In caso di ripresa delle somministrazioni di AstraZeneca a partire dal 18 marzo, il rallentamento potrà essere riassorbito nell'arco di un paio di settimane, anche grazie all'incremento della quantità del vaccino Pfizer stimato in 707.850 dosi.

Come nelle Marche. Qui sono 40mila le dosi di AstraZeneca che non potranno essere per ora somministrate a causa dello stop in attesa del pronunciamento dell'Ema, l'Agenzia europea per i medicinali.

Questo anche se "non ci sono indicazioni che le vaccinazioni possano aver provocato gli eventi mortali", l'Ema sta conducendo "un'analisi rigorosa sugli eventi tromboembolici", e sta valutando "caso per caso le reazioni sospette". Lo ha detto Emer Cooke, direttore esecutivo dell'Ema.

In Emilia-Romagna, l'assessore alla Salute Raffaele Donini, ha ribadito che le prenotazioni per la campagna vaccinale proseguono in tutta la regione. "Per i cittadini ultra 75enni - ha spiegato - non è affatto sospeso il piano vaccinale. Chi ha già prenotato sarà sicuramente vaccinato con i vaccini previsti dal piano. L'unico cambiamento è che per tutti coloro che avevano un appuntamento nei prossimi giorni (per la vaccinazione con AstraZeneca ndr) sarà fissata a breve una nuova data. Sarà compito delle aziende sanitarie contattare direttamente i cittadini coinvolti, che non dovranno quindi occuparsi di nulla".

L'auspicio, conclude Donini, "è che la vicenda AstraZeneca, che ha comportato un problema molto evidente alla vaccinazione, venga affrontata e risolta in breve tempo, per continuare a proseguire con il piano vaccinale in maniera efficace e sicura". Si ricorda inoltre che non è prevista alcuna modifica al calendario per le categorie più a rischio, come gli over 80 o le persone con patologie gravi ed estremamente vulnerabili, perché la loro vaccinazione prioritaria è in programma con i prodotti forniti da Pfizer e Moderna.

"Gli stop di questi giorni chiaramente aumentano il rischio di sfiducia nella vaccinazione, in questo caso di AstraZeneca. Per cui io mi auguro che nelle prossime ore arrivi un messaggio definitivo e chiaro" in merito.
Ha invece auspicato Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia-Romagna

Nel Lazio sono state rinviate altre settemila prenotazioni nel Lazio in programma domani con il vaccino Astrazeneca. "Anche nella giornata odierna sono stati inviati i messaggi sms a tutti coloro che sono prenotati per la vaccinazione nella giornata di domani con Astrazeneca invitandoli a non presentarsi al sito vaccinale ed attendere nuove comunicazioni - rende noto l'Unità di Crisi regionale -. Saranno tutti automaticamente reinseriti presso gli stessi centri vaccinali non appena si avranno indicazioni chiare ed inequivocabili da parte di AIFA".

L'Unità di Crisi assicura: "Se il 18 marzo verranno sciolte le riserve siamo già in grado dal giorno successivo di richiamare coloro che sono stati temporaneamente sospesi sempre presso lo stesso centro vaccinale. Tutte le dosi dei vaccini Astrazeneca non utilizzate ed integre sono state riposte nei frigoriferi in attesa di essere nuovamente autorizzate alla somministrazione. Si sta andando avanti con le somministrazioni dei vaccini Pfizer e Moderna agli over 80, alle vulnerabilità e domani partiranno le prenotazioni rivolte ai non vedenti (cod. C05)"

Dopo il blocco delle vaccinazioni con AstraZeneca anche la Regione Umbria prosegue il piano per l'immunizzazione con vaccino Pfizer e Moderna. Lo ha annunciato il commissario per l'emergenza Covid, Massimo D'Angelo, sottolineando che l'attività va avanti "vaccinando gli over 80 come previsto nel piano vaccinale".

Galli: non vaccinarsi è peggio. Come successe nel 2014​

Del rischio che le persone rinuncino a vaccinarsi per paura dopo il caso AstraZeneca parla il primario dell'ospedale Sacco di Milano Massimo Galli. "Una serie di interventi a cascata partiti in Europa possono
aver fatto un danno importante di immagine - spiega -, mi auguro che possa essere superato ma ricordo con orrore il 2014, anno in cui l'aver ritirato un lotto di vaccino antinfluenzale" provocò "un calo del 6% delle vaccinazioni degli ultra65enni" "e questo comportò un bel pò di decessi in più".

"Determinate lezioni credo vadano imparate quando si decide per un principio di precauzione non basato su dati reali, poi non ci si può lamentare - ha concluso Galli - se le conseguenze possono essere nefaste".




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