mercoledì 22 maggio 2013
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«Roma ha bisogno di un amministratore, non di un ideologo. Quello che serve alla Capitale, ora, è rimettere in moto il terziario, il turismo, i servizi. Non istituire registri per le coppie di fatto e omosessuali o altre derive zapateriane. In Spagna i cosiddetti "diritti civili" non hanno certo messo il Paese al riparo da una crisi durissima». Carlo Costalli, presidente del Movimento cristiano lavoratori, analizza senza pregiudizi i candidati al Campidoglio.Intende dire che il candidato del centrosinistra, Ignazio Marino, non corrisponde alle necessità della città?Non ho assolutamente nulla contro la persona del senatore Marino. Ma è un politico calato dall’alto. E soprattutto sponsorizza derive antropologiche antitetiche ad un agire politico in sintonia con la dottrina sociale. Ricordo le sue battaglie in Parlamento a sostegno di Beppino Englaro, a favore del testamento biologico, delle coppie gay... Il suo slogan «Cambiare tutto» sa tanto di propaganda elettorale. Cambiare anche ciò che c’è di buono? Come a Parma dove il grillino Pizzarotti ha cancellato il quoziente familiare? A Roma il quoziente c’è. Piuttosto va ampliato.Quindi il bilancio di questi quattro anni di Alemanno è positivo?Bisogna riconoscere al sindaco un impegno generoso. Confcommercio dice che nel 2012 il turismo è incrementato del 25%.  Alemanno però non è stato esente da errori, vedi le inchieste sulle municipalizzate o il caso "parentopoli". Per questo gli chiediamo impegni precisi sulla trasparenza amministrativa e la lotta alla corruzione. La lista civica "Cittadini per Roma" che sosteniamo sarà un pungolo per il Campidoglio. Non firmiamo cambiali in bianco.
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