sabato 12 aprile 2014
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«Forza Italia, con l’accordo sulle riforme, ha tentato di mettere un cuneo nella maggioranza per spaccarla: la manovra non gli è riuscita e ora sono lì a domandarsi cosa conviene o non conviene fare». Enrico Costa, vice ministro della Giustizia ed esponente del Ncd, nel giorno dell’apertura dell’assemblea del suo partito, non fa sconti agli ex amici di Forza Italia: «Hanno preso una deriva estremista. Noi puntiamo a sostituirli come calamita del fronte dei moderati, perché la calamita di Forza Italia si è smagnetizzata». Sottosegretario Costa, la discussione di oggi è se Grillo supererà Fi alle europee, diventando la seconda forza del Paese. E i moderati che fine hanno fatto?Se accadrà questo, sarà un motivo in più per interrogarsi sugli errori commessi da Forza Italia, che non è riuscita a porsi come cardine di una grande alleanza dei moderati.Ripercorriamoli questi errori, allora...Nel 2008 il Pdl si era candidato a diventare il grande federatore dell’area moderata. Pian piano, però, hanno preso il sopravvento altre direzioni, spesso segnate dall’ambizione personale. Bisognava radicare il partito nei territori, creare una nuova classe dirigente, procedere alla scelta dei parlamentari attraverso le primarie. Creare un partito capace di attrarre altre forze politiche che non si riconoscono nella sinistra. La rinascita di Forza Italia è stata la negazione di questo percorso. Da qui la vostra scelta di rottura...Non siamo noi che abbiamo rotto. La decisione di tornare a Forza Italia è stata improvvisa e unilaterale. A quel punto abbiamo dovuto prendere atto che quell’esperienza si era conclusa e che serviva aprire una fase nuova. Vorrei anche far notare che chi ha aderito al Ncd lo ha fatto per convinzione, non per convenienza. Le elezioni europee, da questo punto di vista, saranno una prova del fuoco per voi. Che obiettivo vi siete posti?Non faccio previsioni, anche se ovviamente l’obiettivo minimo sarà quello di superare la soglia di sbarramento del 4 per cento. Sono però ottimista: in giro sento un’aria favorevole, soprattutto tra militanti ed elettori delusi dell’atteggiamento di Forza Italia. Qual è il significato dell’Assemblea di questi giorni?Finora siamo stati un movimento, domani nasce ufficialmente il partito. La nostra ambizione è grande.Sul fronte tra governo e riforme che sta succedendo?Mi sembra che il premier si stia rendendo conto che l’appoggio di Berlusconi alle riforme era strumentale e che, invece, trova in noi e nelle altre forze della maggioranza la spinta ad assecondarlo nel suo disegno riformatore.
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