lunedì 3 novembre 2014
​A bordo del relitto ormeggiato nel porto di Genova, ritrovato il corpo del cameriere indiano Russel Rebello, l'ultima delle 32 vittima del naufragio non ancora recuperata.
Il Comandante sceso per ultimo di Lucia Bellaspiga
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Il corpo di Russel Rebello, l’ultima delle 32 vittime del naufragio di Costa Concordia che restava da recuperare, è stato rinvenuto ieri, sotto cumuli di macerie e arredi, in una cabina passeggeri del ponte 8, sul lato destro della nave, quello sul quale la nave si è adagiata al momento del naufragio e che è rimasto sommerso fino al raddrizzamento del relitto. Russel, dunque, non si trovava dove lo avevano a lungo cercato, sul ponte 3 o 4 nei pressi delle cucine, ma in un luogo della nave non raggiungibile dai sub, in una cabina rimasta schiacciata nell’impatto. Il giovane cameriere, che in India ha lasciato un bimbo, indossava ancora la divisa da lavoro e nei pressi del corpo è stato trovato il tesserino di riconoscimento, cosa che ha dissolto ogni dubbio sull’identità, come ha rilevato il fratello, Kevin Rebello: «Ora verrà trasportato all’istituto di Medicina legale del San Martino di Genova per il Dna – ha detto profondamente toccato dalla notizia e stremato dalla lunga attesa – ma per me basta così, è lui di sicuro, non ne posso più. Dopo 1.025 giorni dalla sua morte, contati uno per uno, posso dire che l’eroe è tornato a casa e non appena me lo restituiranno lo porterò ai miei genitori in India». Le ultime notizie di lui Kevin le raccolse all’Isola del Giglio all’indomani del naufragio, quando un cameriere calabrese, collega di Russel, raccontò di averlo visto aiutare i passeggeri a mettersi in salvo. Poi un sobbalzo della nave che si inclinava sempre più li ha separati.Subito dopo aver riferito la notizia del ritrovamento alla Protezione Civile che ha informato il fratello, e alla magistratura che ha disposto l’intervento dei Carabinieri di Genova, la Capitaneria di Porto ha isolato l’area del ritrovamento, sospendendo i lavori in quella zona per i rilievi tecnico-scientifici.Grande l’emozione di chi si è prodigato a lungo, prima per soccorrere i naufraghi in quel drammatico venerdì 13 gennaio del 2012. «Tutta l’Isola del Giglio si stringe oggi in un forte abbraccio a Kevin e alla sua famiglia. Kevin ha rappresentato con il suo comportamento sempre equilibrato e mai eccessivo un esempio di dignità cui oggi va tutto il nostro umano e sincero affetto», ha detto il sindaco del Giglio, Sergio Ortelli. «Per lui, come per tutti gli altri familiari delle vittime e tutti i naufraghi, le porte del Giglio saranno sempre aperte». Tra i tanti messaggi giunti sul cellulare di Kevin anche quello di Francesco Schettino, l’ex comandante: «Posso immaginare e comprendere i tuoi sentimenti, il dolore e il sollievo...».
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