lunedì 26 gennaio 2009
Una collina cede a causa della pioggia e sommerge la carreggiata della A3 nel pressi di Cosenza. Travolto un furgone con 7 persone. L'ordine regionale dei geologi: «I nostri allarmi inascoltati».
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È di due morti e cinque feriti il bilancio delle persone rimaste coinvolte nella frana nei pressi dello svincolo autostradale di Rogliano Grimaldi, nel cosentino. Le sette persone erano tutte a bordo di un furgone Peugeot che viaggiava in direzione nord e che è stato travolto dal fango e dai detriti.Il bilancio delle vittime è ancora provvisorio: i vigili del fuoco stanno proseguendo i lavori per rimuovere l'enorme quantità di fango e detriti che ha invaso l'autostrada. La frana, secondo quanto si è appreso, sarebbe avvenuta in due tempi e non è escluso che, oltre al furgone con le sette persone, potrebbe aver coinvolto altri mezzi che erano in transito lungo quel tratto dell'autostrada Salerno - Reggio Calabria. Le vittime. Si chiamavano Nicola Paliano, 59 anni, nato a Cotronei (Crotone) e residente a Catanzaro, e Danilo Orlando, 27 anni, di Catanzaro, le due persone morte ieri sera nella frana che ha travolto il furgone sul quale viaggiavano, nel tratto tra Rogliano ed Altilia Grimaldi, sull'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, nel Cosentino. Le salme si trovano nell'obitorio dell'ospedale di Lamezia Terme per le autopsie. Le sette persone, che si trovavano a bordo del furgone, tutte di Catanzaro e dipendenti di una società di impianti elettrici, erano componenti di una squadra di calcetto amatoriale, impegnata in un torneo nazionale. Paliano era l'allenatore della squadra, mentre Danilo Orlando un giocatore. Con loro c'era anche il padre di Orlando, ora ricoverato in ospedale a Catanzaro.L'allarme inascoltato dei geologi. «Più volte abbiamo lanciato l'allarme sulla devastazione del territorio calabrese, ma nessuno ci ha mai ascoltato». Lo sostiene il presidente dell'Ordine dei geologi della Calabria, Paolo Cappadona, facendo riferimento alla frana ad Altilia Grimaldi che ha provocato due morti. «Quello che è successo la scorsa notte - aggiunge Cappadona - è da terzo mondo perchè non si può morire per una frana sull'autostrada. In Calabria c'è un territorio devastato, esposto fortemente al rischio ideogeologico. A questo si aggiungono la malagestione del territorio e l'incuria dell'uomo. Il fatto è che ogni volta che cerchiamo come geologi di sensibilizzare le istituzioni su questo problema ci scontriamo con un muro di gomma perchè non ne viene percepita l'importanza».Due feriti per un ponte crollato. Sempre nel Cosentino due persone sono rimaste ferite mentre, a bordo delle loro automobili, stavano attraversando un ponte sul fiume Crati che è crollato. I due feriti erano alla guida delle loro automobili con le quali stavano attraverso un ponte che improvvisamente è crollato a causa dell'esondazione del fiume Crati. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno soccorso i due automobilisti accompagnandoli nell'ospedale di Cosenza.
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