giovedì 22 agosto 2019
Da “Casa del fascio” a centro di aggregazione per la comunità. Bassetti: «Qui si educa al Vangelo». Inaugurata ieri dall’arcivescovo la nuova struttura a San Martino in Campo
L'arcivescovo Bassetti all'inaugurazione del nuovo oratorio di San Martino in Campo

L'arcivescovo Bassetti all'inaugurazione del nuovo oratorio di San Martino in Campo

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Fu costruita negli anni ’30 come “Casa del fascio” e dopo la guerra fu trasformata in “Casa del popolo”. Oggi la palazzina di via Deruta, a San Martino in Campo, una frazione di Perugia sulla riva destra del Tevere, acquistata nel 1979 dalla parrocchia, non è più un luogo della politica, e nemmeno un “semplice” oratorio ma è diventato un centro di aggregazione per i giovani e, al tempo stesso, un punto di riferimento e di sostegno per le loro famiglie e l’intera comunità locale, un comprensorio di circa 10mila abitanti che si sviluppa nelle campagne intorno al capolupogo umbro e include anche gli agglomerati urbani e rurali di San Martino in Colle, Santa Maria Rossa, Sant’Enea, Sant’Andrea d’Agliano, Boneggio: estrema periferia della città, un’area spesso abbandonata e minacciata dal degrado, vicino ai palazzoni di Ponte San Giovanni.

Il nuovo oratorio “Giampiero Morettini” è stato inaugurato ieri pomeriggio dall’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, cardinale Gualtiero Bassetti: si tratta di un edificio su due piani con una sala polivalente per cinema, teatro, incontri e convegni e sei grandi aule (ma possono diventare nove con l’uso di pareti mobili) destinate ad attività pastorali e laboratori: una superficie di complessivi 730 metri quadrati in una moderna struttura in grado di ospitare 200 tra ragazzi e animatori, che vanta elevati standard di risparmio energetico attraverso fonti rinnovabili e impianti elettrici a led (10 i kilowatt prodotti dai pannelli fotovoltaici installati sul tetto). Non mancano i locali adibiti a magazzini e i servizi, oltre a un’area esterna per attività sportive e ludiche e parcheggi. «L’Umbria riscopre così la sua vocazione per gli oratori – ha commentato il cardinale Bassetti – come luoghi di educazione alla vita nuova del Vangelo, predisposti all’accoglienza».

I lavori di ristrutturazione e ampliamento dell’ex “Casa del fascio” (che hanno seguito rigorosamente i criteri antisismici) sono costati circa 1 miliardo e 200 milioni di euro, di cui 900mila finanziati dalla Conferenza episcopale italiana attraverso il fondo 8xMille e il resto coperto da donazioni di privati benefattori e dalla parrocchia di San Martino. L’oratorio è dunque un luogo che si propone di rivitalizzare quartieri sempre di più a rischio di isolamento. Un’attenzione della Chiesa alle periferie che si traduce in una presenza concreta ed attiva. «L’oratorio, in linea con il nostro progetto pastorale, svolgerà una funzione pedagogica e sociale, perché a noi interessa soprattutto coinvolgere, insieme alle giovani generazioni, anche le famiglie » specifica il parrocco moderatore don Antonio Sabatini.

La struttura ha preso il nome del seminarista e animatore dei giovani della parrocchia, Giampiero Morettini (del quale campeggia un ritratto nella parete esterna), scomparso il 21 agosto del 2014 a 37 anni per una grave malattia cardiaca. «Ho notato che anche i più piccoli, che cinque anni fa frequentavano la prima, la seconda elementare – afferma don Sabatini – non hanno affatto dimenticato il nostro Giampiero che ha lasciato in tutti noi un segno inequivocabile di fede». Al termine della manifestazione, gli animatori dell’oratorio perugino hanno offerto ai presenti un’agape fraterna all’insegna della condivisione e dell’amicizia. A margine dell’inaugurazione, il cardinale Bassetti, presidente della Cei, rispondendo a una domanda dei giornalisti ha parlato anche della crisi di governo. «Non si può governare su dei contratti – ha affermato – ma sui progetti e aspetto che qualcuno sia in grado di poterne fare concordati e attuabili per il bene comune».

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