martedì 27 luglio 2010
Lo ha sottolineato il neo presidente, Luigi Giampaolino, nel corso di un'audizione alla Commissione Affari costituzionali del Senato.
COMMENTA E CONDIVIDI
I controlli anti-corruzione sull'attività contrattuale delle pubbliche amministrazioni per essere efficaci devono essere «randomizzati». Lo ha sottolineato il neo presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, nel corso di un'audizione alla Commissione Affari costituzionali del Senato. «Le sezioni riunite in sede di controllo della Corte - ha spiegato il neo presidente - per promuovere forme più efficaci di controllo ai fini della prevenzione della corruzione, hanno affermato la necessità che i controlli sull'attività contrattuale delle pubbliche amministrazioni (ma ciò vale anche per altre tipologie di settori di spesa) siano "randomizzatI", siano, cioè, svolti in modo completo (anche con verifiche sur place) sull'intera catena procedimentale e, in particolare, sull'esecuzione dei provvedimenti, in base a criteri di casualità e con mancanza di preavviso».La Corte, ha aggiunto Giampaolino, «ritiene che tale tipologia di controllo, sperimentata in altri Paesi, possa costituire uno strumento di dissuasione particolarmente efficace». Tali controlli, secondo il presidente della Corte, «dovrebbero, anche, interessare i nuovi organismi indipendenti di valutazione, i servizi di internal auditing, i collegi di revisione degli enti e i collegi sindacali delle società partecipate, in modo da coinvolgere, nell'azione di prevenzione della corruzione, anche questi importanti uffici di controllo interno».
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: