martedì 13 marzo 2012
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Il presidente della Corte dei Conti ha detto oggi che la politica fiscale italiana deve risolvere gli squilibri, riducendo la spesa - pur rilanciando gli investimenti pubblici - e spostando il carico tributario dai lavoratori e dalle imprese, i più penalizzati d'Europa.In un'audizione alla commissione Bilancio della Camera, il presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino ha rilevato oggi che "l'accelerazione del percorso verso il pareggio di bilancio... e l'emergenza finanziaria hanno, finora, imposto manovre correttive fortemente concentrate sull'aumento della pressione fiscale, piuttosto che sulla riduzione delle spese", dice una nota della Corte.Ma a regime, ha avvertito Giampaolino, "lo squilibrio andrà corretto, lavorando con determinazione alla revisione della spesa pubblica ed all'eliminazione degli sprechi", e rilanciando anche gli investimenti pubblici.Il magistrato contabile ha anche puntato il dito sulla distribuzione attuale del carico tributario che, "diversamente da quanto si registra nel resto dell'Europa, attualmente penalizza il lavoro e le imprese, su cui grava un carico tributario superiore di circa 50 miliardi alla media europea".Per Giampaolino le correzioni apportate con le varie manovre dell'anno scorso sono ancora limitate, e serve invece una ridistribuzione basata sulla riduzione della spesa e delle esenzioni e agevolazioni. Ma soprattutto, per Giampaolino, per ridistribuire meglio il carico occorre che tutti paghino, e che dunque sia potenziata la lotta all'evasione fiscale, "in considerazione dell'ampiezza delle dimensioni del fenomeno e della gravità delle distorsioni che esso induce sul piano sociale e del funzionamento dell'economia".
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