venerdì 6 febbraio 2015
​Accordo nella maggioranza sulle norme più severe. Orlando: «Corsia preferenziale al Senato». Ok da Ncd. Pene aumentate fino a 8 anni e perseguibilità d'ufficio
SECONDO NOI Meglio tardi che mai (purché ora seguano i fatti)
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Effetto Mattarella sulla maggioranza. Mentre il capo dello Stato presenzia, prima uscita pubblica, all’inaugurazione dell’anno giudiziario del Consiglio di Stato - dove il presidente Giorgio Giovannini invoca un «giudice amministrativo forte, indipendente ed autorevole » nella lotta contro la corruzione - il governo stringe nella lotta contro questa piaga, uno dei temi su cui (non meno del predecessore) aveva più insistito il neo-presidente della Repubblica nel discorso di insediamento. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando annuncia l’accordo raggiunto con Ncd. Stretta anche sul falso in bilancio. Plaude e spinge - l’Anm, mentre si allarga la frattura con Forza Italia, sempre prudente o contraria su questi temi. Ma si intravede, su questo e altri temi di giornata, anche una freddezza fra gli alleati di centrodestra Ncd e Fi che avevano ripreso il dialogo durante la trattativa per eleggere il capo dello Stato. Un obiettivo, la lotta alla corruzione, sul quale si era speso anche il premier Matteo Renzi, che durante i saluti al Quirinale - nel salone delle feste - per l’insedimento di Mattarellea si era intrattenuto con il presidente dell’Autorità anti-corruzione Raffaele Cantone in un colloquio fitto e riservato. E il premier ieri ha telefonato al mi- nistro Orlando per congratularsi. Giovedì nuovo vertice per decidere la riforma della prescrizione. Il testo di legge quindi presto approderà in aula al Senato. «Sul falso in bilancio abbiamo esteso a tutte le fattispecie la procedibilità d’ufficio, abbiamo aumentato le pene e ristretto l’area della non punibilità per la corruzione», annuncia Orlando a Mon-tecitorio, dopo avere incontrato i responsabili Giustizia di Ncd e Scelta civica.  Il ridimensionamento del reato di falso in bilancio, in larga parte depenalizzato, era avvenuto sotto il governo di Silvio Berlusconi. Ora invece si prevederà l’innalzamento delle pene per la corruzione propria (da 4-8 anni a 6-10), l’armonizzazione per l’induzione indebita (da 3-8 anni a 4-10 anni), con riflessi sull’interdizione dai pubblici uffici; mentre per il pubblico ufficiale o chi riceve indebitamente denaro o altra utilità si passa da 1-5 anni a 1-6. Stretta anche sui tempi. L’intesa prevede infatti anche una corsia preferenziale al Senato, «la prossima settimana verrà approvato in commissione e poi sono certo che il presidente Grasso vorrà portarlo presto in aula», annuncia il Guardasigilli, auspicando convergenze anche da Sel, o dalla stessa Fi. Si è puntato ad armonizzare le sanzioni per i reati di corruzione propria e induzione alla concussione, ha spiegato ancora Orlando con il viceministro Enrico Costa, del Ncd, al termine del vertice di maggioranza al ministero. Dal quale è scaturita «una definizione puntuale di tutte le questioni controverse» sul ddl all’esame della commissione Giustizia del Senato. «Non ci sono barriere ideologiche che ci dividono», assicura Costa. 

«Si è imboccata la strada giusta, ma va percorsa ulteriormente con coraggio», dice il presidente dell’Associazione nazionale magistrati Rodolfo Sabelli, soddisfatto anche per la «corsia preferenziale» al Senato. «Sono state accolte molte delle nostre indicazioni », annota «come quelle sui meccanismi premiali per chi collabora». Giovannini alla cerimonia in mattinata aveva rimarcato l’importanza di un «giudice specializzato, che conosca a fondo le modalità» con si innescano questi meccanismi perversi dentro la Pubblica amministrazione. 

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