martedì 5 aprile 2016
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ROMA Arriveranno entro la fine di aprile gli altri 150 profughi siriani, portati in tutta sicurezza dal Libano in Italia, grazie al progetto dei corridoi umanitari. È la nuova puntata dell’esperimento lanciato da Comunità di Sant’Egidio, Federazione chiese evangeliche in Italia (Fcei) e Tavola Valdese, in collaborazione coi ministeri degli Esteri e dell’Interno. Dopo la prima famiglia di quattro persone arrivata ai primi di febbraio, dopo i 97 giunti il 29 dello stesso mese, un nuovo gruppo si prepara a sbarcare in Italia - da un volo di linea e non da un barcone - per cominciare un percorso di integrazione, accolti da famiglie, parrocchie, comunità. L’annuncio dei presidenti della Comunità Marco Impagliazzo e della Fcei Luca Maria Negro arriva nel giorno in cui dalla Grecia sono cominciati i respingimenti in Turchia, in attuazione degli accordi comunitari. «È un giorno triste per l’Europa – dice Marco Impagliazzo – che così deroga alla sua responsa- bilità di fronte ai principi di accoglienza e di protezione umanitaria per persone che fuggono dai conflitti e dalla violenza. Il progetto dei corridoi umanitari dimostra il contrario: invece dei muri, delle sofferenze ingiustamente inflitte a migliaia di persone che hanno diritto ad essere ospitate perché in pericolo, si offre la possibilità di giungere in Italia in modo sicuro per tutti. È una risposta all’insegna dell’umanità e dell’efficacia perché inaugura una felice collaborazione tra istituzioni e società civile che facilita l’integrazione e produce anche risparmi per la collettività». «Anche stavolta i profughi sono soprattutto musulmani – spiega Negro – con un 15% di cristiani». I profughi, selezionati da ong presenti in Libano come l’Associazione Papa Giovanni XXIII per particolare vulnerabilità sociale – famiglie numerose con bambini, anziani, madri sole, malati – vengono identificati in Libano dalle autorità diplomatiche italiane e in Italia ricevono un permesso per motivi umanitari limitato al territorio italiano. Dove potranno presentare domanda di asilo. L’operazione corridoi umanitari è totalmente autofinanziata e non costa un euro allo Stato. Il programma biennale è pagato con oltre un milione di euro tra otto per mille ai Valdesi e fondi raccolti da Sant’Egidio. Per ogni rifugiato la spesa media giornaliera è di 20 euro al giorno per vitto, alloggio e assistenza, meno rispetto agli oltre 30 euro versati dallo Stato, perché il progetto può contare sui volontari. Il primo viaggio dei 97 è stato offerto da Alitalia e i promotori hanno pagato solo le tasse aeroportuali. Attivo al momento solo in Italia, il progetto sta suscitando interesse in altri Paesi come Spagna, Germania, Francia e San Marino. La chiave per aprire 'Fortezza Europa' con un accesso regolare è l’articolo 25 del regolamento visti dell’Ue del 13 luglio 2009. Che permette esplicitamente ai singoli stati l’emissione di permessi umanitari a circolazione nazionale. «Non c’è stata nessuna modifica della legislazione sull’asilo – spiega la Comunità di Sant’Egidio – ed è nella facoltà di ogni paese europeo replicare il sistema». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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